DONKEY KONG LAND
CASA: NINTENDO
SVILUPPATORE: RARE
GENERE: PLATFORM
GIOCATORI: 1L’enorme successo qualitativo e commerciale di Donkey Kong Country fu tale che portò non solo alla nascita di due Sequel sempre su SNES, ma anche ad una Trilogia pensata appositamente per il GameBoy.
Nel 1995 ecco arrivare Donkey Kong Land, il primo capitolo della serie per GB. Anziché rivelarsi una semplice conversione del primo Donkey Kong Country per la console portatile Nintendo, DKL è invece un’avventura completamente inedita, ed anzi viene ritenuta un “sequel” del primo capitolo per SNES.
Andiamo ora ad esaminare nel dettaglio questa produzione Rare: la qualità sarà sempre sugli elevati standard della SH inglese?
IL GIOCODKL, come la maggioranza dei titoli dell’epoca, non ha una trama vera e propria, se non giusto quella narrata nel libretto d’istruzioni: invidioso dell’enorme successo ottenuto da Donkey Kong Country, Cranky Kong sfida Donkey e Diddy a ritentare l’impresa su un sistema portatile ad 8-Bit, a suo dire un’impresa molto più ardua rispetto a quella vissuta su una console a 16-Bit. Ecco dunque che K.Rool ruba nuovamente tutte le banane ai Kongs, e i nostri eroi si rimettono in viaggio nel tentativo di recuperare il maltolto e per infliggere al capo dei Kremlings una nuova batosta.
E dunque, dopo aver inserito la cartuccia di gioco ed acceso il GB, ci ritroviamo subito di fronte alla schermata iniziale ed al menù di selezione file di salvataggio. La schermata successiva ci porta poi nella World Map, dove potremo iniziare il primo livello di gioco. Donkey Kong Land è un Platform Bidimensionale che funziona alla stessa maniera dell’opera per SNES: avremo sempre a disposizione DK e Diddy, con la possibilità di alternarli durante l’avventura a nostro piacimento quando li abbiamo entrambi disponibili.
Qualora dovessimo perdere entrambi i Kong(basta un solo colpo nemico per metterli K.O.), oppure sbagliando un salto tra una piattaforma e l’altra, perderemo una vita.
Fortunatamente, però, i vari stage sono pieni di banane da raccogliere: 100 di esse, come di consueto, comportano una vita extra in più. Ma le vite Extra sono ottenibili anche raccogliendo alcuni rari palloncini nascosti lungo i livelli o nelle aree bonus; i livelli sono anche pieni di alcune monete speciali raffiguranti i volti dei nostri due eroi, e dovranno essere utilizzate in un minigioco nascosto in alcune aree bonus, dove potremo convertire tali monete in ulteriori vite. Le aree bonus sono presenti in buona quantità in ogni singolo livello dell’avventura, e per completare il titolo al 100% dovremo scoprire tutte queste stanze segrete, alcune delle quali nascoste davvero bene.
Per il resto, DK e Diddy dovranno stare attenti alle orde di Kremlings e cattivi vari intenti a sbarrare loro la strada, e saranno da eliminare mediante un salto sulla loro capoccia, oppure attraverso capriole o l’uso di barili da lanciare. Alcuni avversari possono essere eliminati soltanto sfruttando il peso di DK o i citati barili, dunque bisogna fare attenzione specialmente quando ci si confronta con i nemici più grossi. Nei mondi subacquei, invece, non avremo nessuna possibilità di difenderci, se non quella di destreggiarci in “slalom” vari per evitare di essere colpiti dalle creature che popolano i fondali marini.
Alla fine di ogni mondo, come di consueto, affronteremo la classica Boss Fight: queste ultime, purtroppo, si rivelano la parte peggiore della produzione Rare, essendo fin troppo facili e poco ispirate. In generale, comunque, il titolo non si rivela mai troppo facile, ed anzi alcuni livelli richiedono pazienza e riflessi pronti per essere affrontati come si deve, tra piattaforme mobili, ostacoli e nemici posizionati in maniera “infame”, nemici invincibili nei mondi subacquei, con alcuni che ci seguiranno neanche fossero i peggiori stalker. La varietà, dunque, è una costante del titolo Rare, con quasi ogni livello che propone un qualcosa di suo che riesce a differenziarlo dagli stage precedenti o successivo.
La longevità è più che discreta per gli standard dell’epoca: completare l’avventura e tutti i livelli, e scoprire tutte le aree bonus richiederà circa tre ore o poco più per essere portato a termine, ed in generale siamo di fronte ad un titolo che si può rigiocare più volte anche dopo averlo completato.
Donkey Kong Land si rivela un Platform decisamente ottimo e curato, che farà sicuramente la gioia di coloro che hanno amato il primo capitolo per SNES.
INNOVAZIONEIl punto più forte di Donkey Kong Land è quello di non essersi rivelato una “banale” conversione di Donkey Kong Country per GameBoy, ma un titolo inedito che, pur essendo molto simile al titolo per SNES nelle meccaniche, ci mette molto di suo. Anzitutto, una parte dei mondi e livelli di gioco sono totalmente inediti senza avere nessun richiamo agli stage visti in DKC, con tanto anche di nemici inediti mai visti nel capitolo per SNES. Il sistema di salvataggio funziona in maniera interessante: anziché regalare una vita extra, le lettere K-O-N-G permettono invece di salvare la partita, e dunque la raccolta di queste lettere stavolta ha molto più senso. Solitamente sparse lungo ogni stage, alcune di queste lettere potrebbero invece essere nascoste nelle aree bonus, che diventano dunque fondamentali da scoprire.
Per il resto, comunque, Donkey Kong Land resta fedele alle impostazioni dei classici Platform 2D, ma va sicuramente riconosciuto lo sforzo della Rare nel creare un qualcosa di “inedito” piuttosto che una semplice conversione di un titolo uscito un anno prima su SNES.
ATMOSFERADal punto di vista grafico, Donkey Kong Land è decisamente una gioia per gli occhi, realizzato con grande cura nei dettagli e nelle animazioni, ed ogni ambientazione gode di una sua precisa caratterizzazione estetica. Esattamente come Donkey Kong Country spingeva al massimo le capacità tecniche dello SNES, il capitolo per GameBoy fa lo stesso sulla sua console di appartenenza, e a tratti non sembra di avere tra le mani un titolo pensato per una console ad 8-Bit. Peccato soltanto per alcune sporadiche, ma evidenti sbavature tecniche, con alcuni pixel che vanno per fatti loro “rovinando” gli sprite dei personaggi. Per il resto, però, siamo di fronte ad un lavoro certosino.
Splendide anche le musiche, un miscuglio di alcuni brani ripresi dal capitolo per SNES ed altri totalmente inediti, assolutamente piacevoli da ascoltare e riascoltare. Gli effetti sonori danno invece un tocco di Humor alla produzione che calza a pennello.
COMMENTO FINALEDonkey Kong Land è un’opera intrigante e curata, assolutamente imperdibile per coloro che posseggono un Game Boy ed amano il gorilla di casa Nintendo.
La Rare merita gli elogi per aver proposto un gioco che si dimostra molto più di una semplice conversione da SNES; al contrario, è un titolo dotato di una propria identità ben precisa che, in alcuni casi, prendere anche le distanze da Donkey Kong Country offrendo situazioni inedite.
C'è qualche sbavatura che gli impedisce di imporsi come un Capolavoro (a partire dalla scarsa longevità), ma anche così Donkey Kong Land si rivela una produzione che rende onore sia al personaggio, sia alla storica console portatile della Grande N.
PREGI- Un Titolo Inedito e non una Semplice Conversione da SNES
- Gameplay Variegato e Impegnativo nelle Fasi Avanzate
- Buona Longevità e Rigiocabilità
- Sonoro al Top
- Graficamente Curatissimo…
DIFETTI- …pur con qualche sporadica Sbavatura Tecnica
- Boss Fight Sottotono
VOTO FINALE : 8.5VideoEdited by ~ChrisMuccio - 25/7/2017, 11:56
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insieme ad altri giochi del Game Boy. L'unica cosa che mi ricordo è che era dannatamente difficile, passai pomeriggi interi nel tentativo di finirlo, ma senza risultato, essendo un bambino mi arrendevo in fretta.
e penso di non averli neanche mai visti...