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Azure Striker Gunvolt: Striker Pack, Recensione di ChrisMuccio

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view post Posted on 27/8/2018, 10:41
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AZURE STRIKER GUNVOLT: STRIKER PACK



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CASA: INTI CREATES
SVILUPPATORE: INTI CREATES
GENERE: ACTION/PLATFORM
GIOCATORI: 1



L'ALLIEVO DI MEGAMAN ARRIVA SU SWITCH

Sviluppato da Inti Creates, team composto da ex membri di Capcom che hanno dato i natali alla serie di Mega Man Zero per GBA, Azure Striker Gunvolt riprende lo stile dei giochi dedicati al robottino blu rivelandosi un concentrato di azione frenetica e spettacolari colpi speciali. Pur senza magari vantare il fascino di Mega Man, l'opera aveva tutte le carte in regola per far breccia nel cuore dei fan della serie Capcom grazie alle similitudini tra i due brand, in un periodo in cui molti sentivano la mancanza della grande serie Capcom finita nel dimenticatoio.
Il primo Azure Striker Gunvolt è stato rilasciato per l'eShop del Nintendo 3DS nel corso del 2014, seguito da un altro episodio nel 2016; i due capitoli sono stati poi riuniti in una versione retail per la consoe portatile Nintendo, rilasciato però nel solo mercato americano.
Nel 2017, con l'avvento di Nintendo Switch, Azure Striker Gunvolt: Striker Pack arriva ufficialmente sugli scaffali dei negozi fisici anche in Europa grazie al lavoro di conversione svolto da Nighthawk Interactive. Si tratta di un'interessante occasione per coloro che non hanno mai avuto modo di provare la serie in precedenza, essendo i due titoli piacevoli da giocare nonostante qualche incertezza.


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DUE GIOCHI, TANTA AZIONE, COINVOLGIMENTO ASSICURATO

Protagonista principale è Gunvolt, un giovane mercenario dotato di poteri settimali che conferiscono poteri sovraumani a chi li possiede; nello specifico, Gunvolt è dotato di poteri elettrici che gli consentono anche di fluttuare brevemente in aria. Chi ha i settimali è considerato un "Adepto".
Ambientato in un futuro non specificato, gli Adepti sono controllati dal Sumeragi Group, i quali compiono misteriosi esperimenti su di essi in modo da creare poteri settimali sempre più efficienti. Gunvolt, uno dei migliori adepti in circolazione, fa parte del QUILL, un'organizzazione che mira a fermare le mire gli esperimenti di Sumeragi Group.
Nel corso delle due avventure, il nostro eroe interagirà con un vasto numero di Adepti dagli scopi ben poco nobili, legandosi fortemente a una ragazza di nome Joule, soggetto delle sperimentazioni di Sumeragi. La sua strada si incrocia spesso con quella di Copen, un giovane scienziato e cacciatore di adepti, che instaura ben presto una feroce rivalità con Gunvolt. Entrambi però hanno uno scopo simile: eliminare le numerose minacce intenzionate a sfruttare i poteri settimali per sconvolgere il mondo.
Seppur assurde e di certo non così appassionanti, le due trame riescono a regalare qualche momento positivo grazie ad alcuni dialoghi sopra le righe di determinati antagonisti. Nel complesso, però, il livello degli scambi verbali si mantiene il più delle volte su standard banali. Ad ogni modo, non è il comparto narrativo il fulcro principale dell'opera.
I due giochi risultano essere fortemente simili tra loro in termini di meccaniche e caratteristiche: di base si tratta di classici side-scrolling Action/Platform che riprendono in buona parte lo stile di Mega Man (in particolare di Mega Man Zero, la serie che ha dato risalto ad Inti Creates). Gunvolt può fare affidamento su una pistola a colpi infiniti e può scatenare un campo elettrico in grado di danneggiare nemici e ostacoli nei paraggi; tale potere, in condizioni normali, non può essere utilizzato all'infinito e, qualora la sua apposita barra si esaurisce, si entra in uno stato di burnout per qualche momento dove non sarà possibile fare affidamento sugli attacchi elettrici. Fortunatamente, mediante la pressione di un apposito tasto, è possibile ricaricare tale energia in qualunque momento evitando così il burnout, una tecnica che, seppur immediata, richiede un minimo di pratica per essere padroneggiata al meglio soprattutto nei momenti più caotici.
Gunvolt può anche marcare tre bersagli contemporaneamente che subiscono poi il suo attacco elettrico: questa tattica non porta solo a vantaggi durante i combattimenti ma serve anche per risolvere alcuni piccoli enigmi ambientali, come ad esempio la pressione in contemporanea di tre diversi pulsanti per aprire un varco.
A furia di nemici sconfitti, il protagonista ottiene punti esperienza che lo fanno progredire di livello, permettendogli di apprendere nuove abilità speciali che possono essere attivate mediante il consumo di una o più tacche energetiche. Questi indicatori, una volta consumati, si ricaricano da soli seppur lentamente, pertanto anche simili poteri (generalmente offensivi, ma non mancano anche abilità curative che si possono rivelare preziose durante specifici momenti) vanno utilizzati con attenzione ed al momento opportuno.
Non mancano anche gli equipaggiamenti di armi ed strumenti vari. Gli accessori possono essere creati attraverso un apposito negozio presso il nostro rifugio, e richiedono la raccolta di un tot di materiali specifici per essere creati. Questi oggetti hanno poi effetti diversi che possono fare al nostro caso in determinati livelli.
Le armi invece si ottengono un poco alla volta sconfiggendo i Boss e permettono a Gunvolt di sfruttare un attacco diverso; paradossalmente, però, l'arma standard (Cerberus) si rivela forse la più efficiente per gran parte dell'avventura, con le altre che possono rivelarsi utili solo in rari contesti.
Sempre attraverso il rifugio è possibile interagire con alcuni nostri preziosi alleati, come ad esempio Joule nel primo capitolo della serie, attraverso veloci dialoghi che hanno poi come effetto quello di rinforzare i legami tra i vari personaggi. In questo modo, inoltre, si può attivare un potere speciale durante gli stage: qualora Gunvolt dovesse perire, uno speciale Inno gli permette di resuscitare con tanto di attacchi potenziati (il potere elettrico, ad esempio, può essere usato all'infinito), un utile vantaggio almeno fino a quando non si viene nuovamente abbattuti.
Lo scopo principale in ogni stage non è solo di arrivare in fondo e sconfiggere il boss di turno, ma anche ottenere grandi punteggi, che si moltiplicano attraverso un indicatore che tiene conto della nostra prestazione; a seconda delle impostazioni da noi selezionate, questo moltiplicatore può azzerarsi dopo tre colpi o dopo anche un singolo danno subito, ma può anche durare all'infinito pur dando punteggi molto più magri a causa della semplificazione da noi selezionata. I punteggi alla fine non hanno un effettivo impatto sul Gameplay e sono legati principalmente a soddisfazioni personali, ma migliorare i proprio risultati fa parte dello stile della serie, con la rigiocabilità che ruota tutta attorno a tale caratteristica, oltre al fatto di dover riaffrontare i livelli già completati per migliorare anche il nostro miglior tempo (e sbloccare così alcuni Achievements che donano risorse come ricompensa).
E per come sono impostati i livelli, il gioco ben si presta ad essere rigiocato in più occasioni. L'azione è frenetica e senza un attimo di tregua, così come numerosi sono nemici e trappole da affrontare. Ciascun livello ha proprio caratteristiche ed ostacoli specifici che danno la giusta varietà ai due titoli, strizzando fortemente l'occhio ai vari Mega Man, il loro design e le loro trappole.
La differenza maggiore rispetto alla saga del robottino blu risiede però nel grado di sfida complessivo. A meno ovviamente di voler ottenere punteggi stellari o impostando alcuni ostacoli vecchio stile tramite le opzioni (esempio: le punte di default arrecano semplicemente danno, ma con una specifica impostazione possono tornare a causare morti istantanee come nei vecchi Mega Man), Azure Striker Gunvolt è una serie piuttosto accessibile, se non addirittura semplice per gran parte delle due avventure: seppur presenti in gran numero, i nemici non rappresentano mai una vera minaccia ed è possibile sbarazzarsi di essi in pochi attimi, e stesso discorso si può estendere anche agli ostacoli, dacili da aggirare una volta capito come muoversi. La scarsa varietà dei nemici (specie nel primo episodio) certamente non aiuta a migliorare la situazione, e i nostri avversari diventano presto carne da macello avendo subito capito come vanno affrontati.
Un minimo di sfida arriva con le Boss Fight, dove si affrontano nemici dotati di poteri esclusivi ed attacchi speciali pericolosi. I loro pattern risultano piuttosto sofisticati ed è necessario studiarli con attenzione per capire come contrastarli senza gravi conseguenze.
Anche così, comunque, la maggior parte dei Boss risulta abbastanza semplice da superare, ma non mancano alcune battaglie che potrebbero anche mettere a dura prova la pazienza e la resistenza del giocatore, dove anche un piccolo sbaglio può costare caro. I Boss sono indubbiamente uno degli aspetti più riusciti della serie.
Parlando di confronti tra i due episodi, il primo capitolo risulta leggermente più complesso rispetto al seguito, con quest'ultimo che nella sostanza non si discosta troppo da quanto visto nel primo titolo. Il design dei livelli risulta simile, ed entrambi i capitoli alternano alcuni stage davvero ben caratterizzati ad altri invece più piatti e poveri di dettagli. Buoni gli scontri con i Boss in entrambi i giochi, con il secondo che offre battaglie forse un pelo più creative.
Azure Striker Gunvolt 2, inoltre, ha come caratteristica peculiare quella di farci vestire anche i panni di Copen, il rivale di Gunvolt dotato di abilità e caratteristiche completamente diverse rispetto al protagonista; a tratti, addirittura, vestire i panni di Copen regala anche qualche soddisfazione in più, merito anche dei suoi poteri speciali presi dai Boss sconfitti, intercambiabili in qualunque momento e che permettono di dare vita a colpi di indubbio impatto. Copen ha anche alcuni stage e boss inediti da affrontare rispetto all'avventura di Gunvolt, sebbene le due storie abbiano ovviamente dei punti in comune rendendo necessario affrontare più volte gli stessi livelli.
Se, come già accennato, il titolo risulta ampiamente rigiocabile, la longevità effettiva si attesta attorno alle tre ore per il primo capitolo, e attorno alle cinque ore per il secondo grazie alla presenza dei due eroi. Ottenere i veri epiloghi richiede di completare determinati obiettivi, ma nel complesso non ci vuole molto per giungere ai titoli di coda. Il fatto che i due giochi sono però inclusi nella stessa cartuccia aiuta indubbiamente a rendere nel complesso più duratura quest'esperienza.
Ci sono purtroppo alcune imperfezioni (qualcuna poteva essere risolta con un minimo di attenzione in più durante lo sviluppo) in termini di design, difficoltà e varietà di nemici ed armi che non permettono all'opera complessiva di ergersi come una produzione eccelsa, ma quanto offre è comunque in grado di regalare soddisfazioni, merito soprattutto dell'azione senza sosta che si affronta sin dalle prime battute del primo gioco.


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2D CON ALCUNI ALTI E BASSI

Lo stile grafico è un altro richiamo ai vecchi Mega Man a 16-Bit, sia per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi che per gli scenari.
Gli sprites di protagonisti antagonisti principali sono realizzati in maniera decorosa, ben animati e con una particolare attenzione per i dettagli; discorso diverso invece per i nemici standard, come già detto poco variegati e dai look decisamente generici, le cui differenze si limitano sostanzialmente a una diversa colorazione. Pregevoli invece gli effetti speciali, soprattutto quelli legati ai poteri elettrici.
Qualità altalenante anche per gli scenari: alcuni, specie queli in contesti all'aperto, risultano ben caratterizzati ed a tratti affascinanti, mentre altri, soprattutto quelli incentrati sugli interni, sono molto più anonimi nel look ma anche nel level design assai piatto.
Complessivamente, tolta qualche scalettatura talvolta fin troppo evidente e la mancanza di ispirazione nel design dei nemici, i due titoli (che condividono la stessa realizzazione estetica senza particolari differenze) si difendono bene e regaleranno sicuramente qualche gioia nostalgica ai fan storici di Mega Man.
Pollice in alto per la colonna sonora, adrenalinica e accattivante, con alcuni sottofondi che valorizzano ulteriormente l'azione su schermo. Il doppiaggio, rigorosamente in giapponese, è di buona fattura e ben recitato nella maggior parte delle scene.


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UNA RACCOLTA DA PROVARE

Per chi non ha mai avuto modo di giocare la serie ideata da Inti Creates, Azure Striker Gunvolt: Striker Pack potrebbe essere degno di attenzioni. Questa edizione per Nintendo Switch contiene entrambi gli episodi rilasciati fino a questo momento, un concentrato di azione e spettacolarità che strizza fortemente l'occhio, nelle meccaniche e nello stile, al mai dimenticato Mega Man.
Appunto per tale motivo, Azure Striker Gunvolt è consigliato soprattutto a chi con il robottino blu ci è cresciuto, pur con le dovute differenze in termini ludici.
Rigiocabilità elevata, Boss Fight ispirate e un Gameplay immediato ed appagante sono il biglietto da visita dei due episodi, con il secondo capitolo che ci permette di vestire i panni di due personaggi giocabili ognuno con caratteristiche ed equipaggiamenti specifici.
Purtroppo, la qualità altalenante di nemici e stage, unita ad una generale semplicità di tutto il pacchetto (soltanto durante gli scontri con determinati Boss si può avere una sfida quantomeno soddisfacente) tarpano le ali ad una produzione che avrebbe potuto raggiungere risultati ben più lusinghieri.
Anche così, comunque, vale la pena dare una chance a questo brand, sperando magari nell'arrivo in futuro di un terzo capitolo che possa mettere una pezza sui limiti riscontrati.


PREGI

- Azione senza sosta, adrenalinica e immediata
- Boss Fight ispirate
- Ampiamente rigiocabile grazie ai finali segreti e i punteggi da migliorare
- Comparto sonoro azzeccato
- Buona la caratterizzazione di protagonisti e antagonisti...

DIFETTI

- ...dimenticabile quella dei nemici standard
- Level Design qualitativamente altalenante
- Tolti alcuni Boss, i due giochi risultano essere piuttosto semplici
- Seppur un orpello minore, storie e dialoghi non brillano affatto

VOTO FINALE : 7.5

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