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The Banner Saga, Recensione di ChrisMuccio

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view post Posted on 4/1/2019, 17:51
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THE BANNER SAGA




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CASA: VERSUS EVIL
SVILUPPATORE: STOIC STUDIO
GENERE: STRATEGICO/RPG
GIOCATORI: 1



DA BIOWARE A STOIC STUDIO

Siamo nel 2012. Tre sviluppatori di BioWare, Arnie Jorgensten, John Watson e Alex Thomas, abbandonano il team dopo aver collaborato alla realizzazione di Star Wars: The Old Republic, desiderosi di realizzare "l'opera dei loro sogni" che non avrebbero altrimenti potuto creare in altra maniera. Fondano così Stoic, Software House con sede ad Austin, in Texas, attualmente composta da soli tredici membri.
I tre fondatori concretizzano velocemente la loro visione: nasce The Banner Saga, un gioco di ruolo tattico dalle tematiche fantasy ispirate alla mitologia norrena, con una direzione artistica vecchio stile ispirata ai capolavori d'animazione del passato.
Essendo un piccolo studio agli albori, per finanziare il loro progetto gli autori ricorrono a Kickstarter per trovare i fondi necessari per lo sviluppo; il sostengo da parte degli utenti è travolgente, e a Stoic bastano appena due giorni per raggiungere l'obiettivo economico prefissato, espandendo notevolmente il concept originariamente concepito grazie agli ingenti capitali ottenuti.
Dopo aver stretto una collaborazione con Versus Evil per la distribuzione del gioco, The Banner Saga diventa realtà a Gennaio 2014 su PC e dispositivi mobile, ottenendo grandi risultati commerciali. All'inizio del 2016 l'opera esordirà in formato digitale anche su PS4 e Xbox One, espandendo ulteriormente la popolarità del titolo.
Sebbene ci sia qualche aspetto migliorabile, il successo di The Banner Saga si può considerare meritato. Scopriamo il perché.


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IL SOLE SI E' FERMATO

The Banner Saga è ambientato in un mondo fittizio basato sull'era dei Vichinghi, popolata dagli Umani e dai Varl, creature gigantesche dotate di grandi corna, ma simili agli uomini nelle fattezze.
Da diverse settimane il sole si è fermato in alto nel cielo, dando vita a un eterno crepuscolo che in molti hanno preso come un segno della fine del mondo. Contemporaneamente a questo evento, i Distruttori, un'antica razza ritenuta scomparsa da secoli, hanno fatto il loro ritorno e si apprestano a radere al suolo tutto ciò che incontrano lungo il loro cammino, sterminando Umani e Varl senza discriminazioni.
Dal lato occidentale del paese, il Varl Vognir, il suo grande amico Hakon e l'anziano guerriero Ubin, hanno l'incarico di scortare Ludin, principe della capitale umana Arberrang, a Grofheim, capitale dei Varl. Una volta giunti a destinazione, lo scopo è quello di arrivare a un'alleanza tra le due razze in modo così da prepararsi alla guerra contro i Distruttori.
Sul fronte orientale, invece, il cacciatore Rook e sua figlia Alette, cittadini di Skogr, incontrano un Distruttore solitario nella foresta adiacente il loro paese. Scossi dall'avvistamento, padre e figlia, accompagnati dal loro amico Varl Iver, ritornano in città, per ritrovarla assediata dal nemico. Rook riesce miracolosamente a fuggire assieme ad Alette, Iver e centinaia di cittadini, mettendosi in marcia alla ricerca di un luogo sicuro dove rifugiarsi, impresa ardua con l'avanzare dei Distruttori e le difficoltà che stanno incontrando tutti i villaggi della loro terra.
Due diverse carovane, due viaggi pieni di pericoli e insidie, per un destino comune: la lotta per la sopravvivenza, la guerra contro un antico nemico, e alcune verità nascoste che necessitano di essere svelate al più presto per capire cosa sta accadendo al loro mondo.
La componente narrativa di The Banner Saga è uno degli aspetti più coinvolgenti della produzione. Incentrata su tematiche mature e con uno stile narrativo testuale che funziona in maniera impeccabile, la storia colpisce sia per come si sviluppano gli eventi, sia per la profonda caratterizzazione di ogni personaggio, ognuno di essi dotato di personalità ben distinte che rendono ciascuna comparsa a suo modo unica e mai banale.
La scrittura dei dialoghi è di grandissimo livello e contribuisce a rendere ancora più appassionante tutta la vicenda, anche in quei momenti più lenti e dove non sembrano esserci sviluppo particolari. Stesso discorso per gli scambi tra i vari protagonisti, che approfondiscono ulteriormente le loro personalità e possono anche avere influenze su come si evolverà la storia.
A tal proposito è bene specificare che la trama avrà una sua specifica conclusione, e che le numerose scelte che prenderemo nel corso dell'avventura non portano a finali multipli. Ciò però non significa che le decisioni da prendere siano ininfluenti, considerato che, come vedremo a breve, avranno un impatto sul rapporto tra i personaggi, sulla nostra carovana e anche sul Gameplay stesso. Nulla è stato lasciato al caso, ad ulteriore prova del grande impegno messo dagli sceneggiatori sul comparto narrativo, intrigante per tutti i 7 capitoli che compongono il gioco, e che porta a un epilogo amaro e che fa desiderare di scoprire al più presto come si evolverà la storia negli episodi successivi.


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TRA FEROCI BATTAGLIE E DIFFICILI SCELTE

Sono due le componenti principali dell'anima ludica di The Banner Saga: una gestionale, legata anche agli sviluppi narrativi come già detto, e una tattica con elementi da Gioco di Ruolo nei combattimenti e nella progressione dei personaggi che compongono il nostro party.
Sin dalle prime fasi di gioco ci muoveremo per il mondo di gioco assieme a tutta la nostra carovana, composta da svariati civili, guerrieri umani e Varl; il nostro scopo è quello di far sopravvivere i membri del nostro enorme gruppo, minimizzando il più possibile le perdite e facendo arrivare tutti a destinazione sani e salvi.
Il compito è più facile a dirsi che a farsi, considerato che lungo il nostro cammino saremo costantemente alle prese con eventi e imprevisti più o meno gravi che possono compromettere la sopravvivenza della carovana.
Molte volte dovremo prendere delle scelte spesso difficili e dalle conseguenze imprevedibili, al punto che qualunque decisione, anche quella apparentemente più piccola e insignificante, può avere risvolti negativi.
Tanto per fare un esempio, un gruppo di guerrieri vuole unirsi a noi e li accettiamo di buon grado: sembrano integrarsi bene con il resto del gruppo, ma ecco che dopo qualche giorno quegli stessi guerrieri si sono dati alla fuga con parte delle nostre provviste, mettendoci in grossa difficoltà per il proseguo del viaggio. In generale bisogna sempre fare molta attenzione riguardo chi decidiamo di portare con noi, anche tra i personaggi principali: le conseguenze delle nostre decisioni potrebbero arrivare anche molto più tardi, con esiti disastrosi o sorprendenti.
A un certo punto una nostra guerriera abile con l'arco ci chiederà se possiamo permetterle di addestrare le donne della carovana, rinforzando così le fila dei combattimenti. Possiamo ordinare di lasciar perdere, facendo così contenti i mariti delle donne preoccupati dei rischi che comporta una battaglia, oppure al contrario diamo il permesso agli addestramenti, causando qualche malumore ma potendo in questo modo aumentare le fila dei guerreri... ed ottenendo in questo modo persino una nuova combattente per il nostro party principale.
Ancora, si possono creare tensioni e malumori all'interno del gruppo a causa di uno o più elementi di disturbo, che a lungo andare diventano sempre più problematici se ignorati: abbiamo diverse scelte a nostra disposizione, tra punizioni per i colpevoli o addirittura l'esilio dalla carovana, oppure semplicemente ce ne laviamo le mani e ci limitiamo ad un semplice rimprovero formale... qualunque sarà la nostra decisione, sicuramente avrà un impatto su tutti i nostri compagni.
E queste sono giusto alcune delle innumerevoli situazione che si vivranno nel corso dell'avventura, con la maggior parte dei dialoghi importanti che si svolgono una volta giunti nelle città principali, dove bisognerà davvero fare attenzione a come rispondere ai nostri interlocutori e come gestire ogni situazione.
Sebbene, come già accennato, le scelte non hanno un'influenza diretta sul finale del gioco, ciò non significa che siano irrilevanti. Anzi, è l'esatto contrario: determinate decisioni possono avere conseguenze nefaste e portare alla morte permanente di alcuni membri del party o di una corposa parte della carovana, ma anche alla perdita ingente di risorse rendendo molto più difficoltoso il viaggio. Ma ci possono essere anche conseguenze positive: determinate risposte potrebbero invece portare benefici al gruppo, risorse in gran quantità e l'arrivo in formazione di nuovi guerrieri e personaggi giocabili.
Da tenere presente che una carovana compatta e di grande numero può avere conseguenze anche sui combattimenti stessi, rendendoli più accessibili o più ostici a seconda di quanto è grande anche il gruppo nemico. Se infatti le forze numeriche della carovana sovrastano quelle dei Distruttori, quest'ultimi saranno più timorosi di scendere in battaglia e potremo dunque optare per una carica diretta e sbaragliare velocemente gli avversari non rischiando alcuna perdita; viceversa, forze alla pari o inferiori rispetto a quelle dei Distruttori richiedono invece un approccio più ragionato, se non addirittura la fuga preventiva per evitare gravi danni, ma rischiando comunque di subire diverse vittime tra le nostre fila, schiacciate dall'offensiva nemica.
Ci sono altri due importanti aspetti da tenere in conto: le Provviste e il Morale della carovana.
Le risorse sono indispensabili per garantire la sopravvivenza del nostro gruppo a svariati giorni di marcia. E' bene fare sempre rifornimento di provviste in città spendendo parte dei nostri Punti Fama (che si utilizzano anche per far salire di livello i personaggi, come vedremo tra poco), in modo così da essere pronti alle insidie del viaggio. Se le provviste si esauriscono, parte del gruppo morirà di fame e stenti al termine di ogni giorno, indebolendo sempre di più la carovana. Bisogna razionalizzare le risorse e tenerle sempre sotto controllo, è il solo modo per evitare brutte conseguenze durante la marcia.
Anche il morale ha un ruolo chiave durante il viaggio: una carovana con il morale alto affronta con maggior convinzione le battaglie ed è maggiormente propensa ad accettare le nostre decisioni, viceversa un basso morale rende tutto molto più complicato e favorisce lo sviluppo di tensioni e proteste. E' bene accamparsi ogni tanto durante il viaggio tra una città e l'altra, facendo riposare il gruppo consumando qualche risorsa, per poi ripartire freschi e riposati.
La componente gestionale regala stimoli e insidie continue, e anche il fatto che ogni decisione abbia un reale peso sul proseguo della nostra odissea ci spinge a ragionare con molta attenzione su qualunque opzione. Difficile sapere quale si può rivelare la più consona alle nostre esigenze: oltre alla classica buona sorte, bisogna affidarsi al proprio istinto.


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E' tempo ora di scendere sul campo di battaglia, dove anche in questo caso sono tanti i dettagli da tenere in conto.
Gli scontri sono in puro stile RPG Strategico a Turni: i nostri soldati si muovono di un tot di spazi attraverso una griglia a quadretti e, per attaccare, necessitano di essere vicino al bersaglio (a meno che non stiamo muovendo, ad esempio, un'unità arciere che può attaccare anche da maggiori distanze). In genere i turni prevedono un'alternanza tra i nostro gruppo e quello nemico, dando poi il via all'assedio finale quando resta una sola unità nemica, permettendoci di poter mettere a segno più attacchi consecutivi con il nostro party.
A seconda dei membri del party a disposizione, potremo schierare un massimo di 6 guerrieri ad ogni battaglia, affrontando in genere un numero pari o superiore di nemici (solitamente Distruttori).
Ciascun personaggio ha le sue caratteristiche peculiari e le sue abilità specifiche, oltre ovviamente all'attacco standard che può arrecare un tot di danni a seconda del livello d'esperienza raggiunto dal nostro guerriero e dalle resistenze dell'avversario. E' possibile aumentare il danno inflitto, oppure utilizzare per l'appunto le abilità speciali, consumando punti Volontà, gli stessi punti che ci permettono di poterci muovere di più caselle se necessario. Sconfiggendo un nemico verremo ricompensati con una Stella (raffigurata su un corno posto sulla parte superiore dello schermo), da utilizzare per ricaricare i punti Volontà e potenziare così i nostri colpi.
Ogni guerriero, alleato o nemico, può fare affidamento su due indicatori: la barra Armatura e la barra Vitale. Spesso alcuni avversari risultano particolarmente resistenti e i nostri colpi infliggeranno loro danni molto limitati; in casi simili l'ideale sarebbe danneggiare prima la loro armatura in modo così da renderli più vulnerabili, fino al punto di distruggerla se necessario, potendo in questo modo infliggere gravissimi danni anche con un singolo colpo.
Mirare all'armatura è semplice, dato che, prima di ogni attacco, ci viene data la possibilità di scegliere cosa colpire, se punti vitali o le corazze. Attenzione, ovviamente anche i nemici possono fare altrettanto, dunque è bene fare attenzione ai danni subiti da corazze ed energie dopo ogni colpo subito per elaborare se necessario strategie evasive.
Alcune abilità speciali, comunque, possono arrecare contemporaneamente danni ad entrambi gli indicatori, pertanto vanno utilizzate con attenzione in modo da trarne grossi vantaggi. Occhio solo a non danneggiare le unità alleate vicine con i colpi speciali...
Da tenere inoltre presente che, giocando a Normale o Difficile, i nostri personaggi si affaticano e necessitano di riposo prima di tornare operativi ed efficienti in battaglia. In alcune circostanze bisogna sacrificare un turno e far riposare l'unità in modo così da averla di nuovo efficiente.
Il sistema di combattimento nel complesso funziona e si rivela anche piuttosto stimolante, considerato il grado di sfida generalmente soddisfacente del gioco e l'aggressività delle truppe nemiche, tutt'altro che stupide. Eppure, nonostante questi aspetti positivi, questo aspetto è anche il meno riuscito della produzione.
Il problema vero è che, fondamentalmente, a tale sistema manca un reale approfondimento e si limita a queste caratteristiche di base. I nostri personaggi possono progredire di livello e possiamo potenziare alcuni loro parametri (come forza, armatura, volontà e via dicendo), ma non possono progredire di classe e non ci sono neanche equipaggiamenti di sorta da gestire, tolti giusto alcuni strumenti da assegnare.
Altro problema è la sostanziale ripetitività degli scontri a lungo andare: le battaglie funzionano sempre in maniera analoga, le mappe sono di dimensioni sempre contenute e la sostanziale mancanza di qualunque elemento interattivo non aiuta a rendere più profondi gli scontri.
Il fatto che le meccaniche di base funzionino sicuramente aiutano a non avvertire mai un reale senso di noia, ma di certo si poteva fare qualcosa di più per rendere più varie ed articolate le battaglie, senza farle sembrare tutte uguali dall'inizio alla fine, complice anche la scarsa varietà di tipologie nemiche da affrontare.
E sebbene la storia e le scelte rendano il tutto comunque godibile, i tempi morti a volte non mancano e spezzano talvolta il ritmo.
La situazione, sia ben chiaro, resta comunque positiva, e The Banner Saga ha tante caratteristiche stimolanti che mantengono costante l'attenzione del giocatore. Ma se fosse stato riposto più impegno e cura nel sistema di combattimento e nella varietà dello stesso, a quest'ora si poteva addirittura parlare dell'opera di Stoic Studio come di un Capolavoro.
Per finire, la longevità si attesta attorno alle 8-9 ore. Non una durata particolarmente esplosiva, ma con le innumerevoli scelte a disposizione e le loro diverse conseguenze, la rigiocabilità è assicurata.


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ARTE VIDEOLUDICA

L'aspetto dove invece The Banner Saga raggiunge la totale Eccellenza è quello artistico.
Visivamente parlando, l'opera di Stoic Studio è magistrale, alla stregua di un'opera d'arte dallo stile incredibilmente affascinante, disegnato con grandissima cura e ispirazione in ogni dettaglio. La caratterizzazione estetica dei personaggi è meravigliosa, mentre la realizzazione di scenari, tutti di sublime ispirazione nordica, si può paragonare a dipinti capaci di togliere il fiato grazie ad un utilizzo dei colori impeccabile e panorami evocativi.
Certo, la maggior parte dei disegni hanno animazioni limitate e non ci sono numerosi filmati di gioco veri e propri (che con questo stile estetico sarebbero stati altrettanto meravigliosi da guardare), ma anche così viene spontaneo inchinarsi di fronte al mastodontico lavoro degli sviluppatori, che in questo specifico aspetto hanno dimostrato grande cuore e talento innato.
A rendere il tutto ancora più memorabile ci pensa un accompagnamento musicale che definire "immenso" potrebbe non rendere l'idea al meglio. Alcune musiche di sottofondo sono da brividi lungo la schiena e valorizzano ulteriormente non solo il lavoro estetico, ma anche quello narrativo, rendendolo ancora più emozionante di quanto già non sia di partenza. Il doppiaggio è limitato a poche circostanze chiave della trama, ma nel suo essere un elemento secondario risulta anch'esso curato con impegno e dedizione.
The Banner Saga si potrebbe tranquillamente definire "Arte Videoludica": quando l'estetica visiva e sonora riescono ad elevare qualitativamente tutto il resto della produzione senza essere un semplice contorno, in questi casi una tale, importante definizione è meritata.


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UN OTTIMO INIZIO

Il primo capitolo di The Banner Saga, RPG Strategico a Turni con una forte componente narrativa, è una delle produzioni indipendenti più interessanti tra le numerose uscite negli ultimi anni.
L'opera colpisce il giocatore soprattutto per merito della sua appassionante componente narrativa, capace di tenere incollati allo schermo dall'inizio alla fine grazie a una scrittura dei dialoghi impeccabile e una profonda caratterizzazione di tutti i protagonisti della vicenda. L'evolversi degli eventi, e le numerose, difficili scelte che il giocatore è costretto a prendere durante il cammino per far sopravvivere il proprio gruppo, rendono il titolo sviluppato da Stoic Studio uno dei più coinvolgenti di questa generazione.
Il contorno è rappresentato da una direzione artistica assolutamente magistrale, con scenari capaci di togliere il fiato e disegni dei personaggi ispiratissimi e curati nei dettagli. Le musiche di sottofondo contribuiscono a rendere tutto questo ancora più indimenticabile, grazie a brani maestosi ed emozionanti che valorizzano ulteriormente ciascuna scena.
The Banner Saga sembra avere tutte le carte in regola per poter essere considerato un titolo mastodontico, ma purtroppo è proprio sul lato puramente ludico dove dimostra di avere ancora diversi margini di miglioramento. Il sistema di combattimento in realtà funziona ed è anche stimolante, ma la forte ripetitività degli scontri (dovuta anche alla poca varietà dei nemici), la presenza di alcuni tempi morti che spezzano il ritmo, e l'evidente semplicità nel design delle mappe e nella progressione dei personaggi non permette all'opera di spiccare il volo verso l'eccellenza assoluta.
Ma anche così, The Banner Saga è un'esperienza che merita di essere vissuta. Non sarà impeccabile, ma ha uno stile e una personalità che numerose produzioni, anche molto blasonate, farebbero carte false pur di avere.


PREGI

- Trama appassionante, merito anche dell'ottima scrittura dei dialoghi e della curata caratterizzazione dei personaggi
- Numerose scelte difficili da compiere, tutte con esiti spesso imprevedibili per la sopravvivenza della nostra carovana e dei nostri compagni
- Direzione artistica magistrale
- Accompagnamento musicale da brividi lungo la schiena
- Rigiocabile
- I combattimenti sono stimolanti e impegnativi al punto giusto...

DIFETTI

- ...ma diventano ripetitivi a lungo andare a causa della scarsa varietà dei nemici, delle meccaniche di base poco approfondite e della forte semplicità delle mappe di gioco
- Mancanza di reale progressione per i membri del nostro party
- Occasionali tempi morti che spezzano il ritmo

VOTO FINALE : 8

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