DISHONORED
CASA: BETHESDA
SVILUPPATORE: ARKANE STUDIOS
GENERE: ACTION/STEALTH
GIOCATORI: 1Prodotto da Bethesda e sviluppato da Arkane Studios (autori di Dark Messiah of Might & Magic, oltre ad essere stati coinvolti anche nello sviluppo di Bioshock 2), Dishonored è un Action/Adventure con una forte componente Stealth, che sin dalle prime immagini ed i primi trailer ha attirato l’attenzione di gran parte di critica e pubblico, sia per le sue interessanti meccaniche, sia per la particolare ambientazione dalle atmosfere molto cupe.
Arrivato nell’Ottobre 2012, l’opera ha ottenuto grandi consensi ed elogi praticamente unanimi, al punto che sono in molti a ritenerlo uno dei migliori giochi(se non proprio il migliore) di tutto il 2012.
Sarà effettivamente cosi, oppure il gioco è stato sopravvalutato come troppo spesso accade in queste circostanze? E’ ora di scoprirlo!
LA TRAMACorvo Attano è il fedele protettore di Jessamine, l’Imperatrice di Dunwall, con la quale, si dice, ha una relazione segreta. Oltre che all’Imperatrice, egli è legatissimo anche alla figlia di lei, la piccola Emily, destinata un giorno a prendere il posto della madre come regnante.
Dopo essere stato per lungo tempo lontano a causa di una missione, Corvo fa ritorno alla Dunwall Tower per riunirsi a Jessamine, la quale gli comunica lo stato disastroso della città, devastata dalla peste e dalla sregolatezza, e sempre più difficile da governare. Ma proprio in quel momento avviene l’imprevisto: attaccati di sorpresa da un gruppo di spietati criminali che uccidono l’Imperatrice e rapiscono Emily; Corvo viene invece tramortito, ed al suo risveglio viene accusato di essere l’assassino di Jessamine e viene dunque arrestato.
Prima di essere giustiziato, Corvo farà la conoscenza di un’entità soprannaturale nota come l’Esterno, che gli dona poteri sovraumani in quanto interessato alle sue azioni, che potrebbero cambiare per sempre il destino di Dunwall; e subito dopo, il nostro eroe viene liberato da un gruppo noto come “I Lealisti”.
Unitosi al gruppo, i Lealisti rivelano ad Attano che la loro missione è eliminare tutti coloro che hanno preso parte alla cospirazione contro l’Imperatrice, in modo cosi da riportare l’ordine in città prima che sia troppo tardi. Corvo, tra l’altro, avrebbe cosi l’occasione per ripulire il suo nome e dimostrare la sua innocenza: per questo motivo non ci pensa due volte ad unirsi alla causa, anche perché l’unico modo che ha per poter porre fine ai disordini e salvare Emily, nascosta chissà dove nella ormai sempre più decadente città di Dunwall.
A parte un incipit tutt’altro che originale, il comparto narrativo di Dishonored non brilla di certo: poco appassionante, privo di spunti particolarmente interessanti, personaggi poco carismatici(a partire dal protagonista stesso, che non proferirà parola per tutta la durata dell’avventura) e nessun particolare sussulto se non giusto un paio di colpi di scena a dire il vero piuttosto prevedibili.
Interessante, comunque, tutto il “Background” della città devastata dalla peste, raccontato attraverso una gran quantità di documenti sparsi lungo il mondo di gioco che, oltre a darci un quadro generale della delicata situazione di Dunwall, sveleranno anche alcuni retroscena interessanti sulla vicenda.
Certo, è comunque troppo poco per definire riuscito il titolo Arkane sotto questo aspetto: di certo non si rivelerà mai noioso, ma al tempo stesso nulla della storia resterà impresso nella mente del giocatore una volta giunto ai titoli di coda ed assistito ad uno dei tre finali possibili.
IL GIOCOEd eccoci subito immersi nel mondo di gioco di Dishonored, rigorosamente in prima persona e che si presenta come un solido Action/Adventure con una forte componente Stealth, strizzando l’occhio alla saga di Thief. Ma attenzione, è errato considerare il titolo come uno Stealth Puro: gli sviluppatori, anche per via della presenza di tre diversi finali che si baseranno sulle nostre azioni eseguito lungo tutta l’avventura, hanno lasciato totale libertà al giocatore di poter agire come meglio preferisce, ossia comportandosi come un’ombra silenziosa, oppure come un Killer brutale che non ha pietà per nessuno e non teme lo scontro diretto. Certo, l’azione diretta rende il titolo più impegnativo e, forse, meno appagante rispetto ad un approccio totalmente silenzioso, ma è bene chiarire che non siamo di fronte ad un Hitman o ad uno dei primi Splinter Cell, il cui fulcro ludico era appunto l’azione puramente Stealth.
Ad ogni modo, una gran libertà d’azione(brutale o silenziosa), cosi come anche di movimento grazie alla vastità delle ambientazioni, è sicuramente un punto forte del titolo sviluppato da Arkane Studios. Dalla nostra avremo un discreto armamentario utile per entrambi gli approcci, che varia da lame affilate a pistole, per poi passare a granate, dardi di vario tipo da sfruttare tramite una piccola balestra e mine taglienti, tutti armamentari utili principalmente per un approccio diretto, ma sfruttabili anche strategicamente se si vuole evitare il contatto diretto: in tal senso, i dardi avvelenati si rivelano utilissimi per tramortire il nemico senza tuttavia ucciderlo. Inoltre, il buon Corvo avrà a sua disposizione anche un buon numero di poter paranormali che lo aiuteranno notevolmente nel corso della sua avventura: da quelli più “semplici” che permettono un breve teletrasporto, guardare attraversi i muri o prendere il controllo di un corpo estraneo, ad alcuni più complessi e strategici, come ad esempio la possibilità di evocare un branco di ratti famelici pronti a divorare le carcasse degli avversari sconfitti in modo cosi da far sparire ogni loro traccia ed evitare, magari, che un’altra guardia scopra il cadavere di un compagno dando cosi l’allarme.
Il mondo di gioco, come già accennato, è piuttosto vasto, ricco tra l’altro anche di “strade alternative” da sfruttare per raggiungere il nostro obiettivo nel modo più veloce e meno pericoloso: ad esempio, perché entrare in un palazzo sorvegliato attraverso la porta d’ingresso, quando invece c’è la possibilità di poter entrare nell’edificio attraverso i tetti o le tubature?
Ciò consente, in questo modo, di poter aggirare nel modo meno rischioso possibile tante guardie e marchingegni tecnologici pronti a friggere il malcapitato intruso di turno. A tal proposito, i marchingegni difensivi possono essere disattivati o anche riprogrammati con un apposito oggetto, in modo cosi che tali “allarmi” si concentrino esclusivamente sui nostri avversari, che verranno annientati nel giro di un istante.
Nelle varie ambientazioni, poi, sono nascosti, oltre ai già citati documenti sul mondo di gioco, anche diversi oggetti utili per ricaricare la nostra Energia o il Mana(necessario per eseguire i poteri paranormali), o anche per arricchirci sempre di più; i soldi guadagnati verranno poi spesi al nostro covo da un personaggio specifico(Piero), che metterà a nostra disposizione potenziamenti, oggetti e munizioni varie. Non mancano pure alcuni collezionabili, come i Quadri di Sokolov, nascosti in punti solitamente difficili da raggiungere.
Ottimo il Design delle varie missioni: sebbene l’obiettivo principale sia sempre quello di eliminare il bersaglio di turno, c’è sempre una gran varietà di approcci possibili per raggiungere tale scopo, ed alcune missioni si riveleranno geniali e diverse dal solito(spettacolare, in tal senso, l’infiltrazione ad una festa di gran classe mimetizzandosi tra i tanti partecipanti che ci scambieranno per uno dei tanti invitati). Non mancano poi anche alcuni obiettivi facoltativi all’interno di ogni missione, che solitamente portano ad una conclusione alternativa della missione in corso.
Fin qui, Dishonored si presenta come un titolo solido e ben realizzato, cosa che effettivamente è. Tuttavia, l’altro lato della medaglia non è cosi lucente come la prima facciata, e lascia invece spazio a critiche e difetti.
Tanto per cominciare, l’I.A. nemica lascia davvero a desiderare: qualora dovessimo essere individuati, le guardie ci attaccheranno solitamente in massa(diciamo tutti coloro che circondano la zona e sono attratti dalle urla dei compagni), ma lo faranno in una maniera cosi diretta che rende fin troppo facile la loro eliminazione. I nemici hanno infatti il “vizio” di attaccarci direttamente faccia a faccia, e se il giocatore è furbo, rapido ed equipaggiato con una discreta quantità di munizioni, gli basterà semplicemente attendere le guardie in un angoletto, in modo cosi da non correre il rischio di essere accerchiato ed eliminandole nella maniera più semplice possibile. I soldati avversari, dunque, non brillano per intelligenza e si rivelano anche abbastanza facili da eliminare persino negli scontri diretti.
Ad aggravare la situazione ci pensano poi i vari potenziamenti a nostra disposizione: perché se è vero che all’inizio, quando noi e le nostre armi ancora non avremo i giusti potenziamenti, anche in questa maniera le cose si fanno comunque abbastanza impegnative, dopo aver ottenuto i primi Upgrade tutto inizierà a scorrere liscio come l’olio senza troppe fatiche. Considerato poi che per praticamente tutta la durata del gioco avremo a che fare solo con guardie standard(escluse le fasi finali dove invece affronteremo, generalmente, assassini addestrati e molto più pericolosi), si capisce come la sfida non diventa più impegnativa procedendo nell’avventura. I potenziamenti, ad ogni modo, si ottengono rimediando alcuni oggetti speciali, come le Rune e gli Amuleti d’Osso, sparse lungo il mondo di gioco, alcune tra l’altro pure ben nascoste. Le Rune ci consentono di potenziare i nostri parametri, mentre gli Amuleti devono essere equipaggiati(in quantità limitate) e consentono di attivare alcune abilità speciali.
Dishonored, sia chiaro, non si rivelerà mai un titolo troppo facile, ma al tempo stesso neanche troppo impegnativo, ed a tal proposito, se proprio si vuole godere di una sfida più soddisfacente, l’ideale sarebbe partire subito dal massimo livello di difficoltà(Molto Difficile, disponibile sin dall’inizio), dove le soddisfazioni non mancheranno anche per gli amanti delle grandi sfide, pur con la I.A. non esaltante. Anzi, giocato in quella maniera verrà maggiormente prediletta la componente Stealth della produzione, che si rivelerà molto più utile per procedere rispetto al confronto diretto. Si poteva però fare qualcosa di più anche per i livelli di difficoltà minori(incluso il Difficile), mal calibrati e che in alcuni casi si rivelano fin troppo permissivi.
Per quanto riguarda la longevità, qui molto dipende anche dall’abilità del giocatore e da quali strade decide di affrontare: l’opera potrebbe durare molto a lungo se si seguono le vie più complesse o se ci si vuole concentrare sull’esplorazione, cosi come potrebbe finire troppo presto se invece si sfruttano scorciatoie o se si è in grado di padroneggiare all’istante il sistema ludico della produzione. In generale, comunque, non è presente un gran numero di missioni, e giocando in maniera “equilibrata” si arriva ad una decina di ore circa. La presenza di tre finali diversi, che dipendono da quale tipo di approccio abbiamo deciso di sfruttare per la maggior parte del tempo, è l’unico incentivo a rigiocare un’avventura che altrimenti non offre nessun valido motivo per essere nuovamente rivissuta.
Più in generale, c’è da dire che, per quanto comunque molto valido, Dishonored non presenta nulla in grado di lasciare davvero il segno nella mente del giocatore: tutto procede “come da copione”, senza sussulti e senza momenti particolarmente avvincenti o spettacolari. Nonostante i difetti sopra elencati, i pregi non mancano e l’opera non annoierà mai, ma al tempo stesso sembra costantemente mancargli qualcosa per poter spiccare davvero il volo verso le vette dell’eccellenza, e sarà cosi dall’inizio fino alla fine. Una fase finale, tra l’altro, anch’essa piuttosto standard e senza sussulti. Insomma, il titolo nel complesso funziona, ma non riesce a raggiungere alcuna vetta di eccellenza, restando fermo “solo” ad un buon livello qualitativo, ma nulla più.
ATMOSFERAAltro punto forte di Dishonored sta nel suo interessante e devastato mondo di gioco: Dunwall è una città abbandonata a sé stessa, molto cupa e devastata, che sotto diversi aspetti ricorda la triste Rapture di Bioshock, altra città degradata e, apparentemente, perduta definitivamente.
Le atmosfere grigie si riflettono sulla popolazione abbandonata a sé stessa e devastata dalla peste, mentre le strade distrutte e gli edifici popolari fanno da contrasto ad una realtà alternativa vissuta dai ricchi ed i potenti della città, che risiedono in alloggi extra-lusso dove lo sfarzo e la lussuria sono la regola principale.
Anche le nostre azioni influiranno sull’ambientazione: qualora decidessimo di sfruttare maggiormente l’approccio letale, lentamente la città diverrà sempre più desolata e devastata dai ratti, con cadaveri sparsi per le strade e malati di peste(i Piangenti) sempre più numerosi e pericolosi. Al contrario, un approccio più onesto e meno brutale farà in modo che il livello di peste e di abbandono in cui versa Dunwall venga contenuto, senza mai prendere il sopravvento; in tal modo, minori saranno i branchi di ratti diffusori della peste, con minori minacce anche per noi stessi.
Per cercare di rappresentare al meglio tale mondo, gli sviluppatori hanno poi puntato su un comparto grafico che non bada al realismo ma si presenta invece a tratti “caricaturiale”, come si può notare osservando i modelli poligonali dei vari personaggi, irrealistici e spesso dotato di corpi enormi e teste minute, o viceversa, teste di grossi dimensioni su corpi rinsecchiti. Splendida la realizzazione delle varie ambientazioni ed edifici, ricchi di stile e particolarità, mentre in senso strettamente tecnico non manca, però, qualche sbavatura: oltre a textures non proprio fenomenali ed un livello di dettaglio non eccelso, non mancano in alcuni casi fastidiosi cali di frame-rate che potrebbero rendere caotici gli scontri o anche i semplici movimenti. Nel complesso, però, lo stile grafico funziona e si rivela molto godibile.
Di buona fattura anche il sonoro, sebbene le musiche siano un po’ troppo di sottofondo, ma si rivelano comunque cupe proprio come il mondo in cui si svolge la missione di Corvo. Anche il doppiaggio italiano si rivela piacevole e ben recitato, pur senza far gridare al miracolo.
COMMENTO FINALEUno tra i titoli più discussi e apprezzati del 2012, Dishonored è un titolo assolutamente valido e che non annoierà mai per tutta la sua durata, offrendo un’ambientazione affascinante ed un’atmosfera cupa che si dimostra altamente coinvolgente. Le missioni si rivelano ispirate, mentre la gran varietà di approcci diversi ad ogni situazione è un altro punto a favore dell'opera sviluppata da Arkane Studios.
Ma nonostante questi indubbi punti forti, Dishonored al tempo stesso non riesce a stupire fino in fondo, regalando sussulti solo in poche occasioni e con momenti memorabili piuttosto rari nel corso della partita; deludenti in particolare le ultime fasi di gioco, troppo generiche e senza quel pathos tipico del gran finale.
La Trama poco memorabile, l’I.A. sottotono ed un grado di sfida non perfettamente calibrato penalizzano ulteriormente il prodotto, tenendo anche conto di una longevità complessiva non particolarmente elevata e che, tolto un finale alternativo, offre pochi motivi per riprendere in mano il gioco una volta completato.
I problemi ci sono, alcuni anche di un certo peso, ma nonostante tutto Dishonored resta un titolo degno di essere giocato. Tra un ottimo design dei livelli, la presenza di innumerevoli bivi da sfruttare per giungere all'obiettivo e poteri interessanti a nostra disposizione, il titolo Bethesda è un diamante allo stato grezzo: il potenziale per dimostrarsi una produzione indimenticabile ci sarebbe eccome, ma mancano quelle rifiniture necessarie per giungere a tale risultato.
PREGI- Grande Libertà di Movimento e diversi Approcci a Nostra Disposizione per completare l’Avventura
- Ambientazione Realizzata con Grande Ispirazione
- Buon Sonoro
- Ottimo Design delle Missioni
- Buona Quantità di Armi e Poteri a Nostra Disposizione
DIFETTI- L’I.A. lascia a Desiderare
- Sfida Non Perfettamente Equilibrata
- La Storia non resta Impressa
- Longevità Non Memorabile anche a causa della Scarsa Rigiocabilità
VOTO FINALE : 7.5VideoEdited by ~ChrisMuccio - 28/6/2018, 17:05