STARFOX ZERO
CASA: NINTENDO
SVILUPPATORE: PLATINUM GAMES
GENERE: SPARATUTTO
GIOCATORI: 1-2LA VOLPE TORNA NELLO SPAZIOStarFox non è certamente tra le saghe più diffuse e popolari di Nintendo: infatti, se escludiamo il remake di StarFox 64 rilasciato su 3DS nel 2011, è dal 2006 che il brand non viene ampliato con capitoli inediti.
E se vogliamo essere del tutto onesti, le ultime uscite non spiccavano per qualità, lasciando al contrario un certo amaro in bocca nei fan ancora alla ricerca di un nuovo, grande gioco con protagonista Fox McCloud e la sua combriccola, che tanti consensi è stata in grado di ottenere con i primi due indimenticabili episodi, Sparatutto frenetici e spettacolari ancora oggi al top della loro categoria.
Forse, proprio il fatto che le ultime iterazioni del brand non hanno ottenuto particolari risultati qualitativi e commerciali, Nintendo ha sempre preferito puntare maggiormente su altri suoi franchise ben più amati e remunerativi, lasciando StarFox nell'ombra per lunghi anni.
Eppure, nonostante tutto, StarFox è riuscito nel tempo a costruirsi una piccola ma importante schiera di fan che non hanno mai dimenticato le sue esplosive origini, invocando a lungo un nuovo episodio che potesse tornare ai fasti dei tempi d'oro.
Dopo aver completamente saltato la generazione Wii, Nintendo sembra finalmente dare retta ai suoi giocatori e, dpo tanti anni dall'ultimo capitolo inedito (StarFox Command per DS), nel 2014 conferma lo sviluppo di un nuovo StarFox mostrandone un brevissimo filmato off-screen durante l'E3.
Nonostante la fugace presentazione, del titolo si perderanno immediatamente le tracce e non si avranno aggiornamenti sullo sviluppo per almeno un anno: bisognerà infatti attendere l'E3 2015 prima di vedere nuovamente all'opera il nuovo capitolo, adesso intitolato StarFox Zero e con uno stile che richiama fortemente alla memoria l'amatissimo StarFox 64.
La presentazione, tuttavia, non convince appieno (più per discorsi puramente estetici che ludici, a dire il vero) e si diffonde un certo scetticismo sulle effettive qualità dell'opera.
Originariamente previsto per fine 2015, StarFox Zero subisce poi un grosso rinvio e si attende fino ad Aprile 2016 prima di metterci le mani sopra. La critica si divide immediatamente in due: c'è chi lo ritiene un grande ritorno e chi invece un'occasione sprecata a causa di un sistema di controllo fin troppo sofisticato e macchinoso al punto da compromettere irrimediabilmente il Gameplay.
StarFox Zero è davvero una delusione?
Piccolo Spoiler: No, la situazione è ben diversa...in senso positivo!
STARFOX 64: PARTE IIPer rilanciare in grande stile il franchise, Nintendo ha preso forte spunto dal capitolo più amato della serie, quel StarFox 64 che fece furore su Nintendo 64 ed ancora oggi è ricordato con grande affetto da tutti gli appassionati. Ed infatti, pur offrendo diversi scenari e meccaniche inedite, StarFox Zero ha diversi punti di contatto con l'opera del 1997, come se ne rappresentasse un sofisticato remake.
Già dalla semplice storia si notano questi forti collegamenti, considerato che il succo della vicenda è il medesimo di StarFox 64: confinato nell'inospitale pianeta Venom dalle forze di Corneria, il malvagio scienziato Andross cerca vendetta e si prepara a conquistare il Sistema Lylat tramite il suo esercito. Sopraffatto dalla potenza del nemico, il generale Pepper, leader dell'esercito di Corneria, chiede aiuto alla squadra di mercenari StarFox, gli unici in grado di respingere l'offensiva di Andross e che accettano di buon grado l'incarico, preparandosi a fronteggiare l'avversario in ogni angolo e pianeta di Lylat.
Prima di iniziare l'avventura, però, è necessario affrontare un breve tutorial volto a presentare il nuovo sistema di controllo. Si tratta di un passaggio fondamentale, poichè è necessario prendere confidenza con questo nuovo stile che ha suscitato non poche perplessità.
Davvero i controlli sono stati resi così legnosi ed inaccessibili nel tentativo di offrire qualcosa diverso dal solito? La risposta è No, e vediamo ora perchè.
Di sicuro il primo impatto può lasciare spiazzati: ampio uso di levette e dorsali per compiere i movimenti basilari (spari, spostamenti e manovre evasive come looping ed avvitamenti) in genere affidati ai tasti principali, oltre alla presenza dei sensori di movimento che permettono di regolare in maniera più libera la direzione dei nostri colpi.
Anche lo schermo del Wii U Pad è molto sfruttato, consentendo una visuale in prima persona utile per avere una migliore visuale di quanto sta accadendo in scena. Ma attenzione, non è assolutamente obbligatorio guardare incessantemente su entrambi gli schermi, ed anzi molto dipenderà dalla situazione che stiamo affrontando: in certi casi lo schermo in terza persona (a conti fatti quello maggiormente utilizzato) si rivela molto più utile, mentre in altre situazioni (in particolare negli scontri con alcuni Boss) è la visuale in prima persona a fornirci maggiore aiuto.
Qualora non volessimo alternare lo sguardo tra lo schermo della TV e quello del Pad, tramite la pressione del tasto "meno" cambieremo la visuale televisiva passando comodamente dalla prima alla terza persona in un attimo, in qualunque momento di gioco.
Per quanto riguarda i sensori di movimento, inoltre, è possibile disattivarli parzialmente permettendo una giocabilità più tradizionale. Intendiamoci, non si possono disabilitare totalmente e, sparando, i sensori risultano comunque attivi, ma in questa maniera avremo un maggiore controllo dei nostri colpi e non incontreremo grossi problemi durante l'azione.
Tramite un pulsante dorsale potremo poi concentrare la telecamera su un determinato alleato o bersaglio, non perdendono di vista: in questi momenti la visuale in terza persona diventa libera, rendendo più difficile prendere la mira e colpire i nemici, ma con un poco di pratica si padroneggerà questo stile ottenendo così vantaggi enormi nei combattimenti, senza comunque dimenticare che in queste fasi è sempre possibile guardare il Pad con la visuale in prima persona, la quale non risente della visuale libera e permette una maggiore precisione nell'attacco.
Da tenere poi presente che il titolo offre un gran numero di tutorial (molti dei quali da sbloccare proseguendo nell'avventura) volti proprio a perfezionare la padronanza dei vari veicoli a nostra disposizione.
I problemi dei controlli, alla resa dei conti, sono stati ingigantiti rispetto alla realtà dei fatti: se da un lato è vero che non siamo di fronte all'immediatezza di StarFox 64, dall'altra ci sono ampie sessioni d'allenamento e possibilità di personalizzazione che rendono il tutto molto più semplice da controllare senza compromettere in alcun modo la qualità e la godibilità del Gameplay.
Non bisogna farsi ingannare, dunque, da vari e fuorvianti commenti disfattisti visti in giro per la rete: superata l'iniziale perplessità, StarFox Zero offre la giocabilità esplosiva già vista nei primi, storici episodi. Anzi, ancora di più: un poco alla volta si padroneggeranno anche i sensori di movimento rendendosi conto delle grandi possibilità che offrono, permettendoci in alcuni casi di poter raggiungere risultati ancora più sensazionali rispetto a quanto ottenuto con l'impostazione maggiormente tradizionale.
Bisogna adesso parlare dei vari veicoli che piloteremo nel corso della partita, che offrono modi di affrontare le missioni mai visti nei predecessori.
L'Arwing continua ad essere il mezzo principale a disposizione dei nostri eroi, ma si può trasformare in un Walker, un carro armato bipede utile per il combattimento a terra o per infiltrarsi all'interno degli avamposti nemici.
Il Walker fa un ampio uso dei sensori, ma non si rivela mai scomodo da utilizzare; essendo un mezzo terrestre e potendo restare fermo in posizione, risulta molto più semplice prendere la mira e colpire tutti i bersagli nei paraggi.
Tramite il Walker, inoltre, potremo attivare alcuni pannelli e proseguire così con la missione.
Questa stessa funzione è propria anche del Gyrowing, un piccolo elicottero che sfrutteremo in un paio di missioni dall'impostazione Stealth, dotato di un piccolo bot da mandare in ricognizione negli spazi più stretti, alla ricerca di pannelli da attivare e oggetti da raccogliere.
A dire il vero, il Gyrowing è il veicolo meno interessante del lotto: lento e scomodo da utilizzare, le missioni in sua compagnia sono le meno brillanti della produzione, fortunatamente presenti in numero molto limitato.
Fa il suo gradito ritorno anche il Landmaster, il carro terrestre di Fox McCloud dalla forza devastante. Come da tradizione, il Landmaster può sollevarsi brevemente da terra permettendo attacchi dall'alto, mentre il suo colpo caricato questa volta spara piccoli missili teleguidati di maggiore potenza.
Esattamente come l'Arwing, anche questo mezzo può trasformarsi e diventare il Gravmaster, un carro volante con le stesse funzioni regolari del Landmaster ma con la possibilità di muoversi liberamente in aria. Proprio come Arwing e Walker, il passaggio da Landmaster a Gravmaster può avvenire in qualunque momento, tuttavia con un limite di tempo a disposizione, ossia fino a quando la barra delle manovre evasive non si esaurisce.
La presenza di questi diversi mezzi (con Arwing e Walker a farla da protagonisti) permette di variare maggiormente il Gameplay offrendo situazioni di gioco inedite rispetto al passato e limitando fortemente la ripetitività dell'azione, variegata e spettacolare proprio come alle origini della serie.
Lo Story Mode offre una dozzina di missioni principali, quasi tutte dal ritmo indiavolato e frenetico, dove lo scopo sarà sconfiggere l'esercito di Andross fino allo scontro con il Boss di turno, passando poi al livello successivo. Siamo di fronte ad uno shooter dal sapore fortemente Old-School le cui meccaniche continuano a funzionare egregiamente anche oggi, garantendo un grande coinvolgimento.
A differenza dei primi StarFox in cui era necessario finire un percorso in una singola sessione, StarFox Zero offre una modalità principale più libera, dove non sarà necessario completare la partita in una singola sessione, ripartendo invece dall'ultima missione completata ad ogni riavvio. Non sarà quindi presente un Game Over tradizionale come in passato, ma avremo comunque un numero limitato di tentativi con cui completare ogni stage, dovendo poi ripartire da inizio livello una volta finite le vite extra; raccogliere tre anelli d'oro nel corso dell'azione ci permette comunque di ottenere vite in più e ripartire dall'ultimo Checkpoint raggiunto.
La sfida offerta dal gioco è equilibrata, non risultando mai troppo impegnativa ma nemmeno troppo accessibile, specie se il nostro scopo è quello di ottenere i migliori punteggi da ogni missione, eliminando il maggior numero di truppe nemiche a suon di laser e colpi caricati (che permettono uccisioni multiple e dunque punteggi raddoppiati).
Come da tradizione, ne corso di ogni stage troveremo anelli curativi, bombe extra e due potenziamenti al nostro laser, prima raddoppiando il suo colpo, poi aumentandone notevolmente la potenza. Nei primi episodi, la perdita di un'ala del nostro Arwing consisteva nella perdita dei potenziamenti; qui i nostri veicoli non possono essere fisicamente danneggiati, ma subire un tot di danni comporterà la progressiva perdita dei miglioramenti al laser, diminunendone l'efficacia fino a quando un nuovo potenziamento non verrà raccolto.
Spettacolari le Boss Fight, più sofisticate rispetto ai precedenti episodi, e non mancheranno diversi scontri con la Star Wolf, gruppo mercenario rivale intenzionato a metterci i bastoni tra le ruote, dando vita a scontri frenetici dove sarà necessaria una piccola dose di pazienza per avere la meglio.
Una perplessità è legata alla Longevità del gioco: trattandosi di uno Sparatutto vecchio stampo, completare le missioni principali ed arrivare ai titoli di coda richiede soltanto una piccola manciata di ore, esattamente come avveniva nei primi episodi. A fare la differenza è però la Rigiocabilità, assai notevole: sono presenti numerosi bivi alternativi che portano a missioni segrete e scontri bonus; vale la pena sbloccare questi livelli segreti poichè offrono alcuni dei momenti migliori della produzione, con scontri impegnativi e missioni ispirate (quella sul pianeta Fortuna).
Ogni stage, inoltre, offre numerose Medaglie da collezionare completando determinati scopi: a volte bisogna raccogliere tre anelli d'oro speciali, altre volte controllare attentamente ogni angolo delle mappe, oppure basta sconfiggere determinati nemici, ottenere un determinato punteggio e così via. Gli incarichi principali hanno 5 medaglie ciascuno da sbloccare e conquistare tutti i premi richiede tempo e dedizione; una volta raccolto tutto, sbloccheremo alcuni extra che faranno la gioia dei giocatori veterani della serie.
Completare lo Story Mode, poi, permette di accedere all'Arcade Mode, trattasi della modalità classica di StarFox che richiede di arrivare ai titoli di coda in una singola sessione di gioco. In questo caso, il Game Over comporta la fine della partita e dover ricominciare dall'inizio, ma è proprio in tale modalità che StarFox Zero offre il suo meglio facendosi realmente impegnativo ed appagante.
Nintendo e Platinum Games hanno realizzato un prodotto degno di nota, un'opera di grande qualità che riporta in auge un brand rimasto troppo a lungo in secondo piano e lo riscatta dalle ultime prove non proprio brillanti. Con la maggiore immediatezza di StarFox 64 e con ogni singola missione realizzata in maniera impeccabile (qualche livello è sottotono rispetto agli standard, e delude in particolare il nuovo Asteroid Field, lontano anni luce da quanto visto nei primi capitoli), StarFox Zero sarebbe divenuto un titolo eccellente nel vero senso della parola.
FRENESIA TRA LE STELLEUno degli aspetti maggiormente criticati di StarFox Zero sin dalle prime presentazioni era il comparto grafico, ritenuto arretrato e lontano dai migliori risultati visti su Wii U.
Effettivamente, bisogna dire che la grafica non rientra tra i punti forti della produzione: sulla console Nintendo si sono visti titoli decisamente migliori in tal senso. Mediocre in particolare la realizzazione delle comunque poche cutscenes presenti nel gioco, dove i modelli poligonali dei personaggi appaiono poco dettagliati e dotati di animazioni legnose.
Tuttavia, vedere in movimento il gioco trasmette una sensazione diversa, in senso positivo: la fluidità dell'azione è esplosiva, senza il minimo rallentamento neanche nelle fasi più movimentate; si notano effetti speciali curati con grande attenzione ed alcuni scenari, come Ficina e Fortuna, risultano altamente spettacolari ed evocativi.
Nintendo e Platinum Games non hanno volutamente puntato su un comparto grafico all'avanguardia proprio per puntare tutto sulla fluidità e sul matenimento costante dei 60fps, elementi fondamentali in uno Sparatutto Arcade altamente frenetico quale è StarFox Zero. La scelta, alla fine, si è rivelata vincente e perfettamente appropriata per il tipo di gioco proposto, ad ulteriore testimonianza di come non è la "supergrafica" a rendere grande un'opera videoludica.
Pregevole risultato anche sul fronte sonoro, con musiche ben orchestrate, dal ritmo incalzante e, in certi casi, con toni epici che rendono ancora più spettacolari determinati scontri; i fan di vecchia data noteranno alcuni efficaci remix da StarFox 64, ma anche i brani inediti (che compongono la maggior parte della colonna snora) si dimostrano all'altezza e non hanno nulla da invidiare alle tracce storiche.
I dialoghi sono stati ridoppiati in italiano e non sempre in maniera efficiente, sebbene il lavoro svolto sia complessivamente migliore rispetto a quanto fatto per StarFox 64 3D.
Infine, presente una gran quantità di fan service: i riferimenti a StarFox 64 (ma anche al capostipite per SNES) si sprecano, a partire da alcune linee di dialogo fino ad alcuni boss e nemici che i fan storici riconosceranno subito. Del resto, tutto StarFox Zero è un tributo ai fasti della saga, pertanto la presenza massiccia di "easter eggs" e riferimenti ha perfettamente senso all'interno del gioco.
NOSTALGIA CANAGLIACi sono voluti parecchi anni, forse quasi un ventennio, ma è finalmente arrivato il nuovo, grande StarFox capace di ridare lustro alla serie riportandola a grandi livelli.
Pur non essendo esplosivo ed immediato come il leggendario capitolo per Nintendo 64 a cui si ispira, StarFox Zero è uno Sparatutto Old-School frenetico e spettacolare che fa dimenticare le non eccelse prove degli ultimi episodi e si impone come uno dei migliori titoli disponibili su Wii U, forse uno degli ultimi sussulti di questa console ormai sempre più vicina al pensionamento anticipato.
Non tutto è impeccabile ed alcune missioni potevano essere realizzato con maggiore ispirazione, ma Platinum Games ha condotto lo sviluppo con grande competenza e difficilmente avrebbe potuto realizzare un tributo alle origini migliore di quanto poi giunto sugli scaffali dei negozi.
StarFox Zero merita assolutamente l'acquisto da parte di ogni possessore di Wii U. Non bisogna farsi ingannare dalle reazioni negative sul sistema di controllo, poichè la realtà dei fatti è ben diversa rispetto a come è stata superficialmente dipinta: basta superare l'iniziale smarrimento, portare un pizzico di pazienza almeno nei primi minuti di gioco e poi, una volta presa confidenza con i comandi e, successivamente, anche con i sensori di movimento, il nuovo sistema sprigiona tutto il suo potenziale dimostrandosi molto appagante una volta padroneggiato.
Ed eccovi quindi servito StarFox Zero, uno degli ultimi, Grandi Giochi per Wii U. Vale proprio la pena farsi un giro nello spazio assieme a Fox McCloud e compagni.
PREGI- Un Autentico e Riuscito Tributo a StarFox 64
- Azione Frenetica e Spettacolare come alle Origini
- Dopo l'Iniziale Smarrimento, i Controlli si dimostrano Efficienti e Più Accessibili di quanto si creda
- Numerosi Veicoli a Disposizione
- Accompagnamento Sonoro di Valore
- Fluidità Eccezionale e Nessun Rallentamento o Inconveniente Tecnico
- Rigiocabilità Molto Elevata grazie ai Bivi, alle Medaglie ed agli Extra...
DIFETTI- ...ma arrivare ai Titoli di Coda la prima volta richiede Poche Ore
- Alcune Missioni Sottotono
- Graficamente si poteva fare Meglio
VOTO FINALE : 8.5VideoEdited by ~ChrisMuccio - 23/5/2016, 13:00