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Wonder Boy: The Dragon's Trap, Recensione di ChrisMuccio

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view post Posted on 26/12/2020, 13:18
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WONDER BOY: THE DRAGON'S TRAP



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CASA: DOTEMU
SVILUPPATORE: LIZARDCUBE
GENERE: ACTION/PLATFORM
GIOCATORI: 1

IL RITORNO DI UN CLASSICO


Uscito nel lontano 1989 sul Master System, Wonder Boy III: The Dragon's Trap è stato uno dei migliori titoli mai apparsi sulla console di casa SEGA e, in generale, tra gli esponenti più amati di tutta la sua serie di appartenenza. Un'avventura avvincente e non lineare, che metteva il giocatore nei passi di più animali guerrieri, trasformazioni del cavaliere protagonista finito vittima di una maledizione.
Rivivere in veste moderna un simile Classico sarebbe oro colato per tantissimi fan cresciuti con la mitica saga ideata da Westone (e prodotta da SEGA). A far divenire il sogno realtà ci ha pensato Dotemu, team francese con sede a Parigi, che ha unito le forze a Lizardcube per dare vita a Wonder Boy: The Dragon's Trap. Stesso titolo, che perde solo la numerazione ufficiale.
Uscito nell'Aprile del 2017 su PS4, Xbox One e l'allora neonata Switch, siamo davanti a un Remake che resta saldamente fedele alla struttura ludica del suo antenato, mostrando però un rifacimento visivo e sonoro degno del massimo rispetto.

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FEDELE AL PASSATO (FORSE TROPPO?)

The Dragon's Trap parte nel preciso istante in cui si conclude il predecessore, Wonder Boy In Monster Land. Dopo l'epica battaglia contro il Mecha Dragon, Wonder Boy viene colpito da una maledizione lanciata dal suo nemico che lo trasforma in un uomo-lucertola, facendogli perdere completamente le sue sembianze umane. Al prode guerriero non resta altro da fare se non continuare il suo viaggio a Monster Land, nel tentativo di trovare una cura che possa riportarlo alla sua forma originale.
Il cammino del nostro eroe inizia dal villaggio centrale, che funge da Hub del gioco. Il Remake di Dotemu ripropone in maniera saldamente fedele le meccaniche del titolo originale: siamo davanti a quell'Action/Platform 2D già amato nel 1989, che brilla grazie alla struttura non lineare dell'avventura, alla presenza di varie trasformazioni in altri animali e alla possibilità di potenziare tutte le sue caratteristiche acquistando nuove spade, scudi e armature (solitamente vendute nei negozi sparsi per il regno, con qualche equipaggiamento speciale nascosto all'interno dei forzieri in cui ci si imbatterà spesso) che perfezionano i suoi parametri di attacco e difesa.
Sconfiggendo i Draghi del regno, Boss principali del gioco, oltre a ricompense in termini monetarie riceveremo un'ulteriore trasformazione che cambierà l'approccio all'azione e ci consentirà di raggiungere nuove aree precedentemente irraggiungibili. Se è vero, infatti, che è possibile esplorare liberamente le aree a nostra disposizione, per riuscire davvero a completare ogni livello è necessario affrontarlo con l'apposita trasformazione che consenta di superare ostacoli altrimenti insormontabili in altre vesti.
Partendo dall'iniziale mutazione in lucertola, il protagonista (o La protagonista, dato che gli sviluppatori hanno permesso di giocare anche vestendo i panni di Wonder Girl) potrà trasformarsi in Topo, Piranha, Leone e Falco. Il Top ha dimensioni minute e non è certo il più indicato per il combattimento, ma può arrampicarsi su specifiche pareti e attraversare cunicoli stretti; il Pirahna è un gran nuotatore e si può muovere liberamente in acqua; il Leone, oltre a una grande prestanza fisica, è l'unico che esegue un attacco verticale a differenza delle altre mutazioni che colpiscono solo orizzontalmente, e può così sfondare alcuni specifici blocchi; il Falco, infine, può volare nei cieli e raggiungere virtualmente qualunque luogo possibile, pur dovendosi tenere assolutamente alla larga da qualunque pozza d'acqua. L'iniziale mutazione in Lucertola è quella più debole, in quanto non ha nessuna caratteristica peculiare al di fuori di un attacco a base di fuoco.
Sebbene vada seguito il preciso ordine in cui si ottengono le trasformazioni per poter avanzare nell'avventura, in alcune specifiche stanze è possibile cambiare trasformazione tra quelle già sbloccate, potendo in questo modo tornare sui propri passi se necessario, approfondendo ulteriormente l'esplorazione del mondo di gioco. Da tenere inoltre presente che i vari equipaggiamenti ottenuti nel corso della partita risultano più o meno efficaci a seconda di quale animale stiamo interpretando, e che otterremo inoltre alcuni oggetti speciali che ci permetteranno, ad esempio, di aumentare la nostra barra vitale formata da cuori, resistere alle pozze di lava o rompere i blocchi che ostruiscono determinati passaggi.
Nel mentre, dovremo destreggiarci tra un discreto numero di mostri e creature selvagge ricorrendo alla nostra spada oppure ad alcune armi secondarie (boomerang, frecce, palle di fuoco, tuoni e tornado) disponibili in quantità limitate. I danni che infiggeremo o che subiremo varieranno a seconda dell'equipaggiamento impostato, nel frattempo che si cerca di schivare anche le varie trappole disseminate lungo gli scenari.
Di contro, dovremo tuttavia destreggiarci anche con un range di attacco abbastanza limitato, con hitbox che certe volte appaiono imprecise, in particolare quando si prova ad effettuare un attacco dall'alto, che necessita di essere calibrato alla perfezione per andare a segno. Un compito non sempre immediato, specie quando si lotta contro i coriacei Boss o i nemici volanti.
Attenzione inoltre: in caso di sconfitta e conseguente Game Over, si ripartirà sempre dal villaggio, indipendentemente da quanto si è andati in fondo in un determinato livello, pure se si è arrivati alla stanza del Boss. In nostro aiuto arrivano dunque le pozioni, che ci ricaricheranno la barra vitale una volta azzerata, evitando così di dover ricominciare dall'inizio e ripartire dal preciso punto in cui si sono perse tutte le forze. Ma in caso contrario sarà inevitabile doversi rifare tutto il percorso fino a ritornare al punto raggiunto in precedenza. Certo, i livelli di The Dragon's Trap non sono certo enormi e basta qualche minuto per arrivare dove ci si era precedentemente fermati, ma trattandosi di un Remake poteva essere forse una buona idea introdurre un piccolo sistema di Checkpoint anziché mantenere fedeltà assoluta al passato.
Ecco, la fedeltà all'opera originale è la croce e delizia di questa riproposizione. Si vede che si tratta di un titolo d'altri tempi, molto impressionante all'epoca e, comunque, ancora godibilissimo oggi nonostante i suoi numerosi anni sulle spalle. Ma su certi elementi era forse una buona idea provare ad essere maggiormente al passo con i tempi, anche per quanto riguarda la struttura del level design (comunque sempre valida) e alcune meccaniche di gioco che avrebbero giovato di una svecchiata (le citate hitbox ad esempio). E' stato però reso possibile giostrarsi più facilmente tra gli equipaggiamenti e, in particolare, si può cambiare in maniera immediata l'arma secondaria equipaggiata grazie a un apposito tasto. E persiste ancora oggi quel piacere di scoprire tutti i segreti del gioco, i suoi tanti preziosi tesori e persino qualche stanza e negozio ben nascosto che ci può consentire di acquistare oggetti segreti utilissimi per la nostra avventura.
Anche la longevità complessiva è rimasta fedele al passato. Potrebbero bastare circa 3 ore per arrivare ai titoli di coda, e senza nessun particolare margine di rigiocabilità a parte la possibilità di poter affrontare il gioco con un diverso livello di difficoltà. Tre ore, se non meno, al giorno d'oggi sono decisamente poche, e forse l'aggiunta di un paio di livelli extra avrebbero potuto dare una marcia in più a questo Remake fedele alla tradizione, forse un po' troppo.

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UNA SPRUZZATA DI MODERNITA'

Bisogna ammetterlo: il vero lavoro di rinnovo è stato fatto sul lato estetico e sonoro della produzione, piuttosto che sugli aspetti puramente ludici. E in tal senso Dotemu e Lizardcube hanno dato davvero il massimo, realizzando un prodotto eccellente in termini di pura forma.
La nuova veste grafica, completamente disegnata a mano, è splendida da vedere e arricchisce in maniera brillante gli scenari originali riempendoli di dettagli, particolarità e sfondi evocativi. Degna di nota anche la caratterizzazione di ogni singolo personaggio presente nel gioco, tutti animati con estrema attenzione su ogni movimento; persino i menù dei negozi e delle infermiere sono stati completamente rinnovati per dare un impatto visivo completamente differente rispetto al passato.
Chiude il cerchio una fluidità invidiabile e un utilizzo impeccabile della colorazione, che dimostrano tutto l'impegno e la dedizione messa dagli autori nel reimmaginare questo classico del Master System.
Lo stesso grosso lavoro è stato fatto anche in ambito sonoro: le musiche originali sono state tutte remixate in veste moderna, risultando anche oggi spettacolari da ascoltare grazie a toni immediatamente orecchiabili e perfettamente in linea con lo stile di ciascuna ambientazione (che spaziano, a tal proposito, da spiagge, castelli, deserti e piramidi, terre desolate, giungle, sotterranei e pure fortezze giapponesi). A corredo un campionario di effetti sonori azzeccati, che decretano il successo dell'opera anche a livello audio.
Ma per i più nostalgici non manca una grande chicca: la possibilità, in qualunque momento della partita, di poter attivare la grafica e il sonoro della versione originale del 1989, come se, acquistando il Remake, si portasse contemporaneamente a casa anche il titolo Master System. Forse è anche per questa graditissima possibilità che è stata esclusa la possibilità di vedere nuovi elementi in termini di Gameplay, come appunto nuovi livelli.



GLORIA PASSATA

Remake dell'omonimo titolo uscito su Master System nel 1989, Wonder Boy: The Dragon's Trap è un gradito tutto nel passato, che ci fa rivivere una delle perle più brillanti della console SEGA in una nuova veste di tutto rispetto.
Il lavoro di rifacimento visivo e sonoro messo in atto da Dotemu e Lizardcube merita gli applausi. Come sono stati ridisegnati personaggi e ambientazioni del gioco originale lascia senza parole per l'enorme cura riposta nelle animazioni e nel rendere più vivi e sgargianti gli scenari grazie a una cura superlativa riposta in ogni dettaglio. Stesso grande trattamento riservato anche alla colonna sonora, remixata con grande stile ed impegno per allietare l'udito di ogni giocatore.
Sul piano ludico, invece, The Dragon's Trap risulta fortemente fedele alla sua controparte originale, forse anche troppo. L'opera avverte il peso dei suoi anni in termini di struttura, e ci sono alcune sbavature nella precisione delle hitbox così come nella longevità complessiva dell'avventura, che si attesta su bassi livelli e senza lasciare troppo spazio alla rigiocabilità. Ciò tuttavia non toglie che il titolo, all'avanguardia all'epoca, sia assolutamente godibile anche oggi, un titolo perfetto per passare qualche ora in maniera spensierata godendosi un'avventura che va dritto al sodo senza troppo fronzoli, intrattenendo con i suoi segreti e i suoi variegati livelli.
I neofiti gli diano una chance, mentre per i più nostalgici si tratta di un gradito tuffo nel passato, reso ancora più forte dalla possibilità di poter impostare in qualunque momento le veste grafiche e sonore originali. In fondo fa sempre piacere riscoprire i classici di un tempo, specie se iconici come Wonder Boy.

PREGI

- Grandissimo lavoro di rifacimento grafico e sonoro, portato avanti con passione e dedizione da parte degli sviluppatori
- La possibilità di poter impostare la grafica e il sonoro del titolo originale è una gradita chicca
- Mantiene i punti forti dell'epoca: un'avventura non lineare e ricca di gradite sorprese, con un focus anche sull'esplorazione...

DIFETTI

- ...ma in termini ludici resta forse fin troppo fedele al passato, con alcuni elementi di gioco che oggi sono stati ampiamente superati
- Alcune imprecisioni nelle hitbox
- Finisce in fretta e non lascia molto spazio alla rigiocabilità

VOTO FINALE : 7.5

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view post Posted on 26/12/2020, 14:02
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Super gattone felpato alfiere di OUYA

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Lo scaricai diverso tempo fa ma l'ho accantonato quasi subito. Dovrei riprovarlo, da quanto dici dovrebbe piacermi.
 
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view post Posted on 26/12/2020, 14:41
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Ti consiglio di dargli un'altra chance, specie se lo hai accantonato subito. Nonostante si certi aspetti si senta il peso degli anni, come esperienza complessiva è assolutamente gradevole ;)
 
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view post Posted on 27/12/2020, 11:39
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Spammatore folle

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Ottima recensione Chris! :ok:
Confesso di conoscere questo titolo già da tempo, però ho sempre rinunciato a prenderlo per un motivo che francamente non ho capito neanche io XD
 
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view post Posted on 28/12/2020, 09:57
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CITAZIONE (The Warden Eternal @ 27/12/2020, 11:39) 
Ottima recensione Chris! :ok:
Confesso di conoscere questo titolo già da tempo, però ho sempre rinunciato a prenderlo per un motivo che francamente non ho capito neanche io XD

Grazie Warden ^_^
Ancora oggi, dopo aver letto la recensione, non sei convinto di volergli dare una chance? :P
 
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view post Posted on 28/12/2020, 10:45
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Spammatore folle

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Forse potrei dargliela a basso prezzo dopo aver finito Monster Boy :lol:
 
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