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Pokémon Conquest, Recensione di ChrisMuccio

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view post Posted on 26/3/2023, 16:48
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POKEMON CONQUEST



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CASA: NINTENDO
SVILUPPATORE: TECMO KOEI
GENERE: RPG TATTICO
GIOCATORI: 1

IL CROSSOVER CHE NON TI ASPETTI


Pokémon incontra Nobunaga’s Ambition. Sembra uno di quei crossover impossibili che puň essere solo frutto della genuina fantasia di un irriducibile appassionato dei due brand, e invece č tutto vero: Nintendo ha realmente stretto le forze con Koei Tecmo per dare vita a Pokémon Conquest, un RPG Tattico che mescola appunto due serie sulla carta cosě lontane tra loro in termini di gameplay, stile ed atmosfere.
Eppure, proprio per questo l’inconsueto progetto ha ciň che serve per attirare l’attenzione, proprio perché nessuno avrebbe mai pensato che un crossover simile sarebbe potuto divenire realtŕ. Pokémon Conquest vede la luce su Nintendo DS nel 2012, in piena Quinta Generazione degli iconici mostri tascabili di Game Freak. E contro ogni dubbio, al contrario di ogni perplessitŕ su come l’incontro tra due serie cosě diverse possa effettivamente funzionare, Pokémon Conquest si rivela una delle ultime, gradite sorprese di un DS sul viale del tramonto, pronto a lasciare definitivamente spazio all’allora giovane Nintendo 3DS.

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ALLA CONQUISTA DEL RANSEI

Lo scopo del nostro condottiero protagonista č molto semplice: unificare tutto il Ransei ed evitare che finisca nelle mani di Nobunaga, che ha giŕ iniziato la sua marcia attraverso la regione per ragioni misteriose, sottomettendo un regno dopo l’altro. Accompagnati da Lady Oichi e dal suo Jigglypuff, inizieremo la partita con il nostro Eevee, prendendo confidenza con le meccaniche di gioco. Sostanzialmente siamo davanti al piů classico degli RPG Tattici a Turni: le nostre unitŕ, rappresentate dai Pokémon in possesso del nostro party, si muovono su scenari a scacchiera per un tot di spazi, scontrandosi con altre creature (selvatiche o in possesso dei condottieri avversari) oppure raggiungendo diversi oggetti bonus che possono regalarci utili vantaggi in combattimento una volta equipaggiati (attenzione: ogni Pokémon puň equipaggiare massimo uno strumento alla volta).
Proprio come nei titoli Pokémon principali, anche in Pokémon Conquest valgono le regole di debolezze e resistenze che abbiamo imparato a conoscere tra le varie generazioni, pertanto č molto utile muoversi di conseguenza a seconda dei mostriciattoli a disposizione: se ad esempio abbiamo a disposizione un Pokémon di tipo Fuoco (come ad esempio un Charmander), il suo attacco sarŕ superefficace contro creature d’erba (tipo un Treecko) o coleotteri (come Sewaddle), e viceversa lo renderŕ piů debole all’assalto di una creatura d’acqua (tipo Wooper). Tenere in conto punti forti e deboli č fondamentale per massimizzare i danni cosě come assorbirli, senza contare che possono sempre essere inflitte alterazioni di status (confusione, veleno, sonno, paralisi, bruciatura, congelamento) che in molti casi possono fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.
Una volta battuti tutti i Pokémon avversari, la battaglia č vinta e si viene ricompensati con Punti Legame (nello specifico si riferiscono ai legami tra i singoli Pokémon ed i loro padroni) fondamentali non solo per potenziare le statistiche dei nostri amici rendendoli piů potenti e resistenti, ma anche per farli evolvere un poco alla volta e renderli ancora piů devastanti e pronti alle sfide avanzate. Chiaramente valgono sempre le regole della serie madre, dunque se un Pokémon si evolve tramite una Pietra (come lo stesso Eevee con cui iniziamo il gioco), anche nell’opera Tecmo Koei č necessario entrare in possesso di simili oggetti per far trasformare i nostri amici.
Non solo evoluzioni comunque: č fondamentale rinforzare sempre di piů il nostro esercito reclutando nuovi soldati battuti in combattimento (e di conseguenza i relativi Pokémon), cosě da essere pronti a creare una squadra ancora piů potente. Da tenere inoltre in conto che anche in Pokémon Conquest č possibile incontrare e catturare Pokémon selvatici: attraverso un piccolo minigioco in stile Rhythm Game si puň instaurare un legame tra padrone e mostriciattolo, ed una volta divenuto sufficientemente forte, quello specifico guerriero avrŕ un secondo Pokémon su cui fare affidamento. Un simbolo di diverso colore (bronzo, argento, oro) inoltre ci avvisa di quanto puň divenire forte il legame tra le due parti a lungo andare. Č un elemento importante da tenere in considerazione, in quanto permette di comprendere quanto potrebbe crescere un legame prima che si fermi definitivamente, magari impedendo anche di raggiungere i punti necessari per l’evoluzione della nostra creatura.
Una volta che il nostro gruppo sarŕ forte a sufficienza, arriva il momento di affrontare i leader dei Regni confinanti, dando vita alle battaglie principali e piů stimolanti del gioco. Non solo ci scontreremo con Pokémon ancora piů potenti, ma dovremo anche fare attenzione al terreno su cui si svolge la battaglia, che puň ospitare trappole, marchingegni ed ostacoli di varia natura che possono essere sfruttati sia dal giocatore, sia dagli avversari, andando cosě a stravolgere l’esito della battaglia turno dopo turno. Le battaglie contro i condottieri avversari sanno rivelarsi molto intriganti e lasciano spazio anche a qualche evento e tattica originale che, altrimenti, non sarebbe possibile mettere in pratica attraverso il normale gameplay.
Una volta conquistati i territori confinanti, diventa importante anche difenderli: ecco dunque che ciascun regno puň ospitare fino a 6 membri del nostro esercito, in modo cosě che ci sia sempre qualcuno a presidiare le singole zone in nostro possesso. Pur senza magari essere particolarmente profondi, gli elementi gestionali si rivelano piuttosto interessanti, permettendoci inoltre di trovare sempre nuove creature e condottieri esplorando le singole zone di ogni regno e dando cosě vita ad innumerevoli battaglie secondarie utili non solo per reclutare, ma anche per potenziare i membri del nostro party sempre piů vasto. Ci sono anche diversi punti d’interesse con cui interagire: che si tratti della mercante, di una miniera d’oro dove fare scorta di denaro per i futuri acquisti o dei negozi di onigiri utili per rafforzare i legami tra i Pokémon ed i loro padroni, c’č tutto l’occorrente per intrattenersi molto a lungo.
Insomma, l’offerta ludica di Pokémon Conquest č piuttosto ampia e con tutte le carte in regola per lasciare il segno. Tuttavia, se da un lato il titolo Tecmo Koei sembra difendersi bene dimostrandosi un RPG Tattico semplice ma efficace, ci sono comunque alcuni inciampi che non passano inosservati. Anzitutto, il gioco in sé risulta essere generalmente facile, anche perché spesso i nostri avversari neanche sfruttano al meglio i vantaggi dati dal tipo dei loro Pokémon o dalla mappa di gioco; con un team sufficientemente potente e bilanciati in termini di tipi, č possibile fare letteralmente strage di qualunque avversario senza grossa fatica, sfruttando anche le diverse abilitŕ speciali a disposizione per rendere ancora piů ardua la vita all’esercito rivale.
A lungo andare, inoltre, il gioco tende a farsi decisamente ripetitivo. Gli scontri minori hanno infatti tutti la medesima impostazione e tendono dunque ad essere tutti uguali, ambientati sempre negli stessi piccoli scenari. Il fatto perň č che molto spesso č necessario fermarsi e prendere parte a simili battaglie secondarie, necessarie per trovare alleati piů forti e potenziare i nostri Pokémon attuali a sufficienza per battersi con i leader nelle missioni principali. C’č insomma una certa dose di grinding da affrontare e gestire, sebbene comunque basti in genere poco tempo per raggiungere un gruppo sufficientemente forte. Volendo si potrebbe lasciare che i regni sotto il nostro controllo si sviluppino in maniera automatica senza che facciamo nulla, tuttavia tale mossa č spesso sconsigliata: la crescita dei vari Pokémon in nostro possesso sarŕ troppo lenta, esattamente come la ricerca di nuove reclute e risorse, che richiedono di essere gestite in maniera manuale per fare in modo di ottenere risultati davvero convincenti.
Considerato che l’avventura principale potrebbe portarsi via almeno una quindicina di ore, a lungo andare queste ridondanze potrebbero rivelarsi un’arma a doppio taglio per un’opera che comunque ha qualitŕ da vendere e funziona nel complesso piuttosto bene, rivelandosi accessibile per i meno pratici del genere ma comunque in grado di regalare qualche bella soddisfazione anche agli appassionati di RPG Tattici.
Alla fine, perň, a risollevare la situazione ci pensa un Post-Game di tutto rispetto. L’epilogo della storia principale non corrisponde infatti alla fine della nostra avventura, considerato che verranno sbloccate una moltitudine di storie e sfide extra con cui intrattenersi, molte delle quali anche sorprendentemente piů impegnative rispetto agli standard del gioco base. Pokémon Conquest sembra dunque offrire il suo meglio dopo aver finito la giŕ piacevole storia principale, e considerati anche i tantissimi Pokémon da catturare ed evolvere, l’avventura č destinata a durare svariate ore in piů. Peccato giusto che soltanto una limitata selezione di creature č stata presa dal Pokédex Nazionale delle prime cinque generazioni (che ammonta a 649 mostriciattoli differenti): sarebbe stato bello poter interagire con ogni creatura nota fino a quel momento, ma in ogni caso la selezione svolta da Nintendo e Tecmo Koei rimane discretamente ampia ed offre diversi dei Pokémon piů popolari ed amati dai giocatori.

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TRA POKEMON E CONDOTTIERI

Lo stile grafico adottato da Pokémon Conquest č piuttosto semplice e funzionale, perfetto per un RPG Tattico pur senza magari spingere al massimo le capacitŕ del DS. Gli sprites dei Pokémon e le loro animazioni risultano comunque splendide da vedere, ed anche la caratterizzazione degli scenari, nel suo piccolo, si dimostra efficace offrendo ai giocatori una buona varietŕ scenica. Pollice in su anche per gli artwork dei protagonisti principali e dei comprimari (quest’ultimi tendono tuttavia a farsi piuttosto ripetitivi, con soltanto un cambio di nome a distinguerli), e pure se su schermo non ci sono chissŕ quali effetti speciali sgargianti, il titolo targato Tecmo Koei riesce ad offrire quanto basta per farsi apprezzare nella sua semplicitŕ.
Anche l’accompagnamento musicale si difende bene: musiche coinvolgenti e d’atmosfera, a seconda del tipo di sfida che si sta affrontando, riescono a dare un tocco di coinvolgimento in piů agli scontri, mentre gli effetti sonori svolgono adeguatamente il loro compito senza strafare, riproponendo i versi tipici dei Pokémon giŕ ascoltati nei giochi principali della serie Nintendo.

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UN ESPERIMENTO RIUSCITO

Il crossover che non ti aspetti, che sembra forse azzardato da realizzare, ma che a conti fatti dimostra di funzionare in maniera davvero egregia.
Pokémon Conquest fonde Pokémon e Nobunaga’s Ambition all’interno di una piccola cartuccia del DS e dŕ vita ad un mix di generi che si rivela piů avvincente di quanto non sembri su carta: unire le meccaniche tipiche di un gioco Pokémon con quelle di un RGP Tattico a Turni funziona e riesce anche a regalare una sana dose di intrattenimento, grazie alle tante creature da catturare ed allenare, le squadre di guerrieri sempre piů forti da combinare ed una corposa lista di sfide ed attivitŕ da compiere. Che si tratti di combattere i leader dei regni circostanti in campi di battaglia pieni di sorprese, o di gestire con attenzione le regioni sotto il nostro controllo alla ricerca di ulteriori risorse preziose per il proseguo della storia principale, Pokémon Conquest ha tutte le carte in regola per lasciare piacevolmente colpiti, con un gameplay molto piů immediato di quanto possa sembrare all’apparenza che rende il prodotto indicato anche per i meno pratici di RPG Tattici.
Certo, resta al tempo stesso un gioco piuttosto semplice per gran parte della sua durata, ed il rischio ripetitivitŕ č sempre dietro l’angolo a causa di tante sfide secondarie tutte uguali tra loro ma indispensabili da affrontare per potenziare adeguatamente il party e prepararsi alle battaglie principali successive, tuttavia l’opera sviluppata da Tecmo Koei ha molto altro da offrire una volta conclusa la main quest, lasciando spazio ad ulteriori sfide extra che sapranno rivelarsi anche ben piů impegnative del gioco base.
Pokémon Conquest si lascia apprezzare anche per il suo stile audiovisivo semplice ma efficace: gli sprites dei Pokémon ed i campi di battaglia godono di un’azzeccata caratterizzazione visiva, mentre le musiche di sottofondo si sposano bene con gli scenari e le atmosfere del gioco dando una marcia in piů al coinvolgimento.
Se dunque volete godervi un gioco Pokémon diverso dal solito, Pokémon Conquest č lo spin-off che fa per voi. Sicuramente non č impeccabile, ma ha personalitŕ e idee quanto bastano per offrire ai giocatori un’esperienza pregevole che vale la pena vivere.

VOTO FINALE : 8

 
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view post Posted on 26/3/2023, 21:05

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te l'avevo consigliato io se non ricordo male! Da rilevare che č praticamente l'unico spin-off pokemon a non essere mai stato tradotto in italiano, purtroppo.
 
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view post Posted on 27/3/2023, 13:03
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Eh sě, mi ricordo bene che diverso tempo addietro ne parlammo :D
All'epoca non lo avevo ancora, sono riuscito a recuperarlo qualche mese fa e me lo sono giocato subito. Decisamente una piacevole sorpresa ;)
 
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view post Posted on 27/3/2023, 17:35

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Allego musica del mio canale musicale Pokémon di fiducia
 
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