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The Walking Dead, Recensione di ChrisMuccio

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ChrisMuccio
view post Posted on 29/5/2013, 12:10




THE WALKING DEAD
A TELLTALE GAMES SERIES



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CASA: TELLTALE GAMES
SVILUPPATORE: TELLTALE GAMES
GENERE: AVVENTURA GRAFICA
GIOCATORI: 1



Originariamente nato nel 2003 come una serie a fumetti realizzata da Robert Kirkman e che prosegue ancora oggi, The Walking Dead ottiene ulteriore fama grazie alla recente Serie TV omonima, giunta alla sua terza stagione, che ha riscosso successo e commenti positivi da parte di critica e pubblico.
Dato tale successo, era lecito aspettarsi prima o poi l’arrivo di un videogame ispirato all’opera di Kirkman. Ed ecco che entrano in scena i ragazzi di Telltale Games, autori in tempi recenti di avventure grafiche basate su Jurassic Park e Back To The Future, che decidono appunto di realizzare un’altra delle loro avventure incentrate stavolta sulla creatura di Kirkman.
The Walking Dead, inizialmente, era stato concepito come un titolo disponibile per il solo formato digitale, suddiviso in 5 episodi che sarebbero usciti a cadenza regolare ogni due mesi a partire dall’Aprile 2012(tranne l’ultimo episodio, uscito a Novembre anziché Dicembre).
I 5 episodi(che stando alle parole di Telltale comporrebbero la “prima stagione” della serie videoludica) hanno riscosso un successo enorme di critica e pubblico, vincendo un quantitativo enorme di premi vari; tale successo ha convinto gli sviluppatori a realizzare anche una versione Retail della loro opera, venduta a metà prezzo e contenente tutti e 5 gli episodi inizialmente previsti solo per il mercato digitale.
Anche coloro che non acquistano titoli digitali o non collegano Online le proprie console hanno cosi la possibilità di mettere le mani su un’opera a quanto pare incredibilmente emozionante e coinvolgente. Sarà effettivamente cosi?
Di certo, data la sua natura di Avventura Grafica, è impossibile aspettarsi un Gameplay degno di tal nome, dunque incrociamo le dita sull’ottima riuscita della Trama e della caratterizzazione dei protagonisti, dell’interazione con l’ambiente ed i vari personaggi, sull’ottima gestione delle varie scene e sull’evolversi delle vicende in maniera coerente e sorprendente.


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LA TRAMA

**NOTA: Nel tentativo di spiegare nella maniera più dettagliata possibile pregi e difetti del comparto narrativo, si potrebbe ricorrere ad alcuni Spoiler. Se pertanto non avete ancora giocato e completato The Walking Dead, o avete intenzione di farlo a breve, la lettura di questo paragrafo potrebbe essere sconsigliata**

The Walking Dead è strutturato come una Serie TV: è infatti suddiviso in 5 Episodi, con addirittura la possibilità di poter scegliere liberamente quale episodio giocare sin dall’inizio. Inutile dire che sarebbe insensato non partire dal primo Episodio, in modo cosi da seguire perfettamente tutta la Trama dall’inizio alla fine.
Protagonista della vicenda sarà Lee Everett, un professore universitario di storia, arrestato dalla polizia per motivi che verranno resi noti soltanto nel proseguo dell’avventura.
L’uomo si ritrova a bordo di una volante della polizia, scortato da un ufficiale al di fuori della città di Atlanta(capitale della Georgia negli U.S.A.), quando all’improvviso il distratto conducente investe uno strano passante sull’autostrada, e la macchina sbanda pericolosamente schiantandosi contro l’albero di un vicino bosco.
Dopo aver momentaneamente perso i sensi, Lee si risveglia e nota che il corpo dell’agente di polizia morto accanto alla macchina; avvicinandosi nella speranza di trovare le chiavi delle manette che lo bloccano, Lee viene aggredito dallo stesso ufficiale, ritornato in vita sotto forma di Zombie. Dopo aver respinto la sua offensiva, il professore si accorge che altri esseri simili a zombie camminano intorno agli alberi; Lee fugge via appena in tempo e riesce a rifugiarsi in una casa apparentemente vuota. Ascoltando i messaggi della segreteria telefonica, scopre che i proprietari dell’abitazione sono partiti alla volta di Savannah, lasciando la loro figlia Clementine alle cure di una babysitter. La bambina si è rifugiata su una casetta costruita in cima ad un albero, munita di walkie-talkie con il quale poi contatta Lee, entrato in possesso dell’altra trasmittente.
Dopo il confronto con la baysitter, zombificata anch’essa, Lee riesce a convincere Clementine ad unirsi a lui, nel tentativo di trovare un modo per fuggire dalla città e trovare un rifugio sicuro.
Inizia cosi la lunga vicenda di Lee e Clementine, che di li a poco incontreranno molti altri superstiti, intenti a sopravvivere ad un mondo improvvisamente impazzito e popolato dai non-morti(qui chiamati “Erranti” per la quasi totalità dell’avventura), dove le regole non esistono più, e dove solamente il più forte ed il più astuto potrà sopravvivere. La collaborazione con gli altri sopravvissuti è fondamentale, ma alla resa dei conti ognuno cerca in ogni modo di tirare acqua al suo mulino nel disperato tentativo di non restare vittime degli Erranti e trasformarsi in uno di essi. Ma pur di raggiungere questo scopo, molti sono disposti a prendere decisioni folli ed efferate, ma anche sofferte e difficili, specie quando di mezzo ci sono gli amici e, ancora peggio, la propria famiglia.
Pur muovendosi su binari sostanzialmente prestabiliti(le scelte non hanno un reale ed evidente peso sull’evolversi della Trama, come andremo poi a vedere nel prossimo paragrafo), a rendere incredibilmente coinvolgente ed emozionante la Storia ci pensano tre fattori: il continuo evolversi della situazione, la magistrale caratterizzazione di ogni singolo personaggio della vicenda, ed il rapporto che si crea tra i vari protagonisti, soprattutto quello tra Lee e Clementine.
Partendo dal primo punto, la storia raccontata in The Walking Dead è davvero ricca di eventi, sia più tranquilli che molto più movimentati, con il gruppo che reagirà di conseguenza, costretto costantemente a muoversi o a trovare soluzioni alternative nel disperato tentativo di sopravvivere; sebbene alcuni eventi possono rivelarsi abbastanza prevedibili(ma non per questo meno coinvolgenti), altri ancora si rivelano imprevedibili e sorprendenti: spesso un evento chiave o spiazzante avviene quando meno lo si aspetta, con un impatto spiazzante ed emozionante, che spinge il giocatore a restare incollato allo schermo, curioso di vedere cos’altro dovrà accadere prima della fine di ogni episodio. La maggior parte delle scene sono gestite in maniera curata e credibile, contribuendo ad aumentare il coinvolgimento; alcuni momenti, specie nelle fasi intermedie e finali della vicenda, si riveleranno incredibilmente emozionanti, gestite in maniera impeccabile, forse tra le più toccanti scene mai viste negli ultimi anni. In questo senso, il meglio è rappresentato dal Finale, semplice ma maledettamente drammatico, che conclude(?) la vicenda nel modo più coraggioso possibile.
Una Storia che si rispetti deve avere anche personaggi in grado di lasciare il segno, ed anche questi non mancano: ogni protagonista della vicenda gode di una curatissima caratterizzazione, al punto che nessun personaggio appare troppo simile ad un altro, tra chi gode di un carattere forte e travolgente, chi prende in mano la situazione, chi riesce a ragionare lucidamente trovando le soluzioni più opportune, chi invece ricorre a gesti folli e sconsiderati, e chi invece si lascia trascinare dagli eventi, apparentemente senza essere in grado di fare la differenza. Ognuno reagisce a suo modo all’evolversi della terribile situazione in cui si ritrovano, mostrando chiaro e tondo le loro emozioni, frustrazioni e disperazioni, ma anche la loro speranza, l’ultima a morire che li spinge a non fermarsi mai.
Il gruppo compatto di superstiti interagisce continuamente, spesso scontrandosi, anche violentemente, ma in altri casi anche nel solo tentativo di darsi forza uno con l’altro. Nascono amicizie e rivalità, da tenere sotto controllo nel tentativo di non far degenerare la situazione, che saranno uno dei punti cardine di tutta la storia.
Tra questi, il rapporto più bello che si viene a creare è quello tra Lee e la piccola Clementine, il classico e profondo rapporto “padre-figlia”, nonostante tra i due non ci sia alcuna parentela, pur venendo continuamente scambiati per tali. E’ questo il vero filo conduttore della vicenda: Lee agisce nel solo ed unico tentativo di proteggere la bambina dal mondo devastato nel quale si ritrovano, insegnandole anche le basi per la sopravvivenza, utili nei casi più estremi, in un mondo dove non esiste più la distinzione tra adulto ed infante. E la piccola Clem non sta di certo li a guardare inerme e passiva: finirà a volte nei guai, ma non si tirerà mai indietro quando ci sarà il bisogno di fare la differenza, dimostrando una necessaria quanto sorprendente maturità per una ragazzina della sua giovane età.
Telltale Games si è davvero spinta al massimo nel tentativo di tirar fuori una storia indimenticabile ed in grado di scavare nel profondo dell’animo del giocatore, riuscendoci. Memorabile, in particolare, tutta la vicenda legata alla Fattoria della famiglia St. John dell’Episodio 2, oppure l’assalto a Crawford nell’Episodio 4. Ed ovviamente, tutto l’Episodio Finale, dove finalmente tutti i nodi verranno al pettine.


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Vanno tuttavia segnalate alcune piccole sbavature che penalizzano, seppur non eccessivamente, una storia comunque indimenticabile.
In primis, in alcune scene il comportamento di alcuni personaggi all’evolversi degli eventi, appare innaturale, troppo passivo nonostante invece si dovrebbe tirar fuori tutta la rabbia e l’odio possibile(per esempio, quando Kenny uccide il padre svenuto di Lilly per evitare una possibile, ma non certa, zombificazione; ebbene, come fa la donna subito dopo a non tentare di aggredire, o peggio ancora uccidere, il baffuto Kenny?). Intendiamoci, queste perplessità si verificheranno raramente, ed anzi, spesso molti dei poveri superstiti tendono a tenersi tutto dentro per poi esplodere in un momento chiave della storia. Ma indubbiamente alcune scene, ed in particolare il comportamento dei personaggi coinvolti potevano essere gestite in maniera ancora più sensata.
Si notano poi alcune incongruenze, piccole ma evitabili: ad esempio, possibile che le armi da fuoco dei nostri personaggi abbiano in dotazione cosi tanti colpi? Vero che in alcuni frangenti gli sfortunati protagonisti riescono a trovare munizioni, ma prima vengono sparati colpi su colpi, senza che vengano mai ricaricati i caricatori; ancora, alcune di queste armi ogni tanto compaiono a buffo, tipo il fucile da cecchino di Kenny, arma che tiene con sé nell’Episodio 2, che sparisce poi negli episodi successivi, per poi riapparire brevemente in una scena dell’Episodio 4: da dove l’ha tirata fuori quell’arma che in teoria non doveva avere più con sè?
Come è possibile, poi, che in alcune scene gli zombie riescano a sfondare porte senza troppi problemi, per poi bloccarsi di fronte ad una vetrata, seppur bloccata con un’accetta?
Ultimo aspetto trascurato: i Walkie-Talkie di Clementine. Uno di essi, nel primo Episodio, viene consegnato ad uno dei superstiti, Glenn, che successivamente abbandona il gruppo. Ebbene, come è possibile che il Walkie-Talkie di Clementine riesca successivamente a captare il segnale di un’altra ricetrasmittente in possesso di un uomo intenzionato ad attirare a sé la fanciulla ed il gruppo di superstiti con un sinistro escamotage?
Non è invece da considerarsi un “buco narrativo” la mancata spiegazione di come ha avuto origine l’infezione che ha dato origine agli Erranti: sebbene a qualcuno la cosa potrebbe far storcere il naso, questa è una vera e proprio caratteristica di The Walking Dead, non solo nell’opera videoludica, ma anche in quella cartacea e televisiva; è stato lo stesso Kirkman a non voler mai narrare l’inizio dell’infezione, ritenendosi “soddisfatto” di aver saltato quel punto, che forse potrebbe non essere mai narrato, stando alle intenzioni dell’autore. In questo senso, è quindi giusto che il videogame non dia questa spiegazione, se il creatore della serie stessa non ha mai voluto spiegare l’origine del male.
Infine, non si conosce il destino di alcuni personaggi che escono di scena senza più lasciar traccia; anche in questo caso, c’è da dire che alcuni di questi, come Glenn o il vecchio Hershel, sono personaggi con un ruolo anche nel Fumetto o nel Serial TV, e dunque la loro uscita di scena senza spiegazione va a riallacciarsi con gli eventi delle altre due opere appena citate. Per quanto riguarda i personaggi inediti, Telltale Games ha già confermato che ci sarà una “Seconda Stagione” della sua opera videoludica, ed è dunque assai probabile che alcuni dei dubbi che si vengono a creare nel corso della partita sono in realtà volutamente realizzati per fare da base per i possibili eventi del Sequel.
Anche cosi, pur con queste sbavature, la storia narrata in TWD è assolutamente meritevole di essere vissuta dall’inizio alla fine, tutta d’un fiato, in grado di emozionare e di lasciare davvero il segno sul giocatore, che molto difficilmente dimenticherà l’esperienza vissuta.


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IL GIOCO

Il fulcro principale dell’aspetto ludico di TWD è rappresentato dalle numerose e continue scelte che affronteremo nel corso di tutti gli episodi.
Come già accennato in breve nel precedente paragrafo, queste scelte, in realtà, non hanno un reale peso sugli eventi chiave della trama, che segue infatti un suo preciso corso: niente finali multipli o cose simili, la comunque appassionante storia, nei suoi eventi principali, segue binari prestabiliti indipendentemente da come decidiamo di agire. Forse scelte più influenti sul comparto narrativo, e magari la presenza di un finale alternativo anche non canonico, avrebbero sicuramente fatto comodo.
Con questo, però, non significa che la possibilità di scegliere come comportarsi e quali decisioni prendere sia solo una mera caratteristica illusoria. Anzi, al contrario, le nostre decisioni influenzano notevolmente il rapporto con tutti gli altri personaggi della vicenda: a seconda delle nostre risposte nei dialoghi, o delle decisioni che prendiamo, gli altri superstiti reagiranno di conseguenza, sentendosi più vicini a noi oppure sviluppando antipatie nei nostri confronti; tra l’altro, ogni nostra decisione e risposta verrà memorizzata dagli altri protagonisti, che si ricorderanno nelle nostre azioni per tutta la partita. Le conseguenze delle nostre scelte, prima o poi, verranno a galla: se siamo riusciti a trasmettere fiducia ed ammirazione ai nostri compagni, essi saranno al nostro fianco nei momenti cruciali, e viceversa, se invece abbiamo suscitato le loro antipatie e perplessità, gli altri sopravvissuti penseranno a loro stessi, non sostenendoci nel momento del bisogno. Molte delle nostre decisioni, poi, comportano anche il destino di alcuni personaggi: premettendo che tutti i protagonisti hanno comunque un loro ruolo, con un inizio ed una fine ben precisa, alcune delle nostre azioni potrebbero comportare la prematura uscita di scena di un personaggio oppure il prolungamento della sua avventura. Di conseguenza, a seconda quindi delle nostre scelte e decisioni, cambiano continuamente i dialoghi ed anche alcune scene, che si svolgeranno in maniera differente a seconda di quali personaggi sono ancora vivi e come ci siamo comportati con loro.
In questo modo, tra l’altro, diamo anche una precisa caratterizzazione al nostro personaggio, Lee Everett: sebbene di base il suo solo ed unico scopo sia quello di proteggere ad ogni costo la piccola Clementine, egli potrà seguire il suo scopo comportandosi in maniera razionale e carismatica, prendendo le decisioni più importanti e mostrando un coraggio ed un intuito fuori dal comune, oppure agendo in maniera scontrosa e menefreghista, badando esclusivamente a sé stesso ed alla bambina, ignorando tutti gli altri(ed attirandosi cosi tutte le loro antipatie).
Va inoltre sottolineato il fatto che, indipendentemente da come agiamo, sia in maniera positiva che in maniera negativa, non riusciremo sempre ad accontentare tutti, ed anzi, ci sarà sempre qualche scontento che non vedrà di buon occhio la nostra risposta o decisione, indipendentemente dal fatto che essa sia razionale o insensata. Spesso siamo costretti a prendere un bivio, a fare una scelta che sia chiaramente “bianca” o “nera”, senza nessuna via di mezzo, che generalmente comporta il sacrificio di qualche risorsa o qualche superstite.
Dunque, pur senza influire davvero sull’evolversi della vicenda, le nostre scelte hanno una forte influenza sul rapporto con gli altri personaggi e sul cambiamento di alcuni eventi. Non cambia dunque la storia, ma cambia il modo in cui si arriva in fondo alla vicenda, ed è assai probabile che si voglia giocare una seconda partita anche solo per comportarsi in maniera opposta e vedere tutte le numerose, differenti reazioni degli altri personaggi. C’è da dire che, forse, qualche libertà in più si poteva concedere al giocatore, specie in alcune scene che sembrano un po’ troppo pilotate. Il risultato finale è comunque godibile, ed è sempre per merito dell’eccellente caratterizzazione dei personaggi e della storia emozionante che vivremo.
Altra componente principale del comparto ludico, oltre alle scelte ed ai dialoghi, sarà l’esplorazione dell’ambiente circostante nel tentativo di rimediare le risorse o gli oggetti necessari per proseguire nell’avventura, oggetti utili magari per sprangare una porta, raggiungere zone inaccessibili o, perché no, anche far partire un treno. Dovremo setacciare da cima a fondo ogni angolo ed esaminare ogni elemento interattivo possibile per poter rinvenire ciò che fa al caso nostro e ci consente di procedere alla scena successiva; talvolta, alcuni oggetti o elementi di interesse sono ben nascosti nei luoghi più impensabili, dunque è bene setacciare ogni angolo, in modo cosi da rinvenire tutto ciò che fa al caso nostro. Spesso si possono trovare anche oggetti “secondari” che magari non hanno reale utilità per risolvere il rompicapo che stiamo affrontando, ma che possono essere donati ad un determinato personaggio in modo da aumentare l’affinità con esso.
Infine, l’ultimo aspetto da tenere in considerazione è quelle delle scene d’azione, le fasi di gioco più movimentate: incentrate principalmente sui Quick Time Event e sui riflessi pronti(talvolta bisogna essere veramente rapidi nell’agire), in queste fasi dovremo combattere o respingere orde di Erranti(e non solo) bloccando loro il passaggio attraverso le porte, oppure eliminandoli con colpi d’arma da fuoco. Qualora fossimo troppo lenti o poco precisi, i non-morti ci assaliranno e per noi sarà Game Over, anche se avremo la possibilità di ripartire dalla stessa scena nella quale ci abbiamo lasciato le penne. Non è dunque presente una reale sfida, cosa assai prevedibile trattandosi di un’Avventura Narrativa, ma forse si poteva fare qualcosa di più per rendere anche un minimo più profondo il Gameplay, il cui aspetto realmente interessante è rappresentato dalle scelte e dai conseguenti rapporti con i personaggi che si vengono a creare. Quel che è stato incluso, comunque, funziona, ma in passato abbiamo avuto esponenti del genere già più prestanti sotto questo aspetto, come per esempio le storiche Avventure Grafiche della ormai defunta LucasArts.
Degna di lode, invece, la Longevità: giocando l’avventura per intero, impiegheremo all’incirca una quindicina di ore per arrivare ai titoli di coda, con la possibilità, come già accennato, di poter rigiocare l’avventura prendendo le decisioni opposte, se si ha la curiosità di scoprire le differenze tra le scene e reazioni alternative dei protagonisti alle nostre scelte; volendo si potranno rigiocare liberamente gli Episodi anche senza dover ricominciare dall’inizio, avendo anche la possibilità di scegliere quale scena affrontare.


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ATMOSFERA

Anche questo è uno degli aspetti meglio riusciti di questa coinvolgente produzione: il mondo rappresentato, oltre ad essere fedele alla controparte cartacea, dà effettivamente l’idea di essere ormai definitivamente impazzito, dominato dagli Erranti in costante ricerca di carne umana con cui sfamarsi, mentre i sopravvissuti, abbandonati a loro stessi e costantemente affamati(il cibo è divenuto merce rara e non va assolutamente sprecato), sono disposti a tutto, anche alle azioni più illecite, nel tentativo di sopravvivere anche un solo giorno in più. Perché di fatto non si può mai sapere quando arriverà il momento di passare a miglior vita: potrebbero passare mesi, cosi come potrebbe bastare anche una minima distrazione e morire nel giro di un attimo. Molti di loro sono ormai completamente impazziti, una follia forse necessarie per resistere ad una realtà ancora più folle.
Le città sono ormai abbandonate, le abitazioni diroccate e piene di porte e finestre sprangate, mentre i boschi e le campagne appaiono tetri e spesso troppo silenziosi, nascondendo chissà quali pericolose insidie.
Un mondo completamente perduto, realizzato con una grande cura estetica che riesce a sottolineare questi aspetti nel miglior modo possibile.
Il comparto grafico è realizzato in Cell-Shading, rendendolo più vicino al fumetto al quale si ispira. Il lavoro svolto è veramente splendido, soprattutto per quanto riguarda le animazioni dei volti, assolutamente magistrali ed in grado di trasmettere in maniera chiara e precisa quali sono le emozioni che stanno provando i vari personaggi in ogni determinato contesto. E’ ironico il fatto che le espressioni viste in quest’opera realizzata col Cell-Shading siano molto più credibili e realistiche di uno dei soliti “Titoli AAA” con il “graficone spaccamascella”, ennesima conferma del fatto che non è un comparto grafico fuori parametro a rendere davvero memorabile un’opera videoludica. Ed anche i vari modelli poligonali e tutto il mondo circostante è stato realizzato con la stessa cura certosina, davvero applausi.
Peccato però che non manchino alcune sbavature strettamente tecniche, che pur non intaccando lo splendore estetico dell’opera Telltale Games, fanno un po’ storcere il naso. I caricamenti, ad esempio, sono piuttosto frequenti, ed alcune scene vanno un po’ a scatti, specie quando si passa da un luogo all’altro della zona che stiamo esaminando. Gli stessi scatti e rallentamenti si notano poi nei vari Riassunti degli Episodi precedenti ogni volta che iniziamo un nuovo Episodio. Si notano, infine, alcune animazioni legnose, come ad esempio i movimenti di Lee qualora lo facciamo muovere verso un ostacolo o una parete. Per fortuna, però, non si registrano gravi bug di sorta, e le sole noie sono date da questi sporadici scatti ed animazioni poco curate. Per tutto il resto, il lavoro è davvero lodevole.
E lodevole è anche il sonoro altamente coinvolgente, con malinconiche musiche di sottofondo che sottolineano ancora di più lo stato di abbandono che circonda i poveri superstiti, oltre alle loro emozioni. Non mancano, ovviamente, brani più movimentati nelle fasi di azione, sempre in linea con le atmosfere dell’avventura.
Magnifico anche il doppiaggio, rigorosamente in inglese, recitato in maniera professionale in ogni scena ed in ogni momento, che contribuisce a caratterizzare ulteriormente tutti i vari sopravvissuti che incontreremo nei vari episodi. Tra l’altro, la versione Retail del titolo presenta per la prima volta i sottotitoli in Italiano(la versione Digitale, infatti, era interamente in inglese), anche se il lavoro di traduzione non sempre si rivela impeccabile, ed anzi si notano saltuariamente errori di scrittura.


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COMMENTO FINALE

Con The Walking Dead, avventura narrativa ispirata all'omonimo, iconico fumetto di Robert Kirkman, Telltale Games ha realizzato un’opera incredibilmente coinvolgente e, soprattutto, emozionante, in grado di smuovere l’animo del giocatore grazie alla grande caratterizzazione di ogni singolo personaggio della vicenda, dal più fondamentale alla “comparsa”, inserendoli in un mondo ormai abbandonato a sé stesso, dominato dai non-morti.
Il magnifico rapporto “Padre-Figlia” che si viene a creare tra Lee e Clementine vale da solo il prezzo del biglietto, e ci immerge in una storia che, pur con qualche lieve calo occasionale, riesce a farsi ricordare portando al massimo coinvolgimento, spingendo il giocatore a voler scoprire quanto prima quale sarà l’epilogo di tutta questa emotiva vicenda.
L'ottima realizzazione estetica rende il tutto ancora più affascinante di quanto già non sia; discorso analogo anche per il doppiaggio, recitato in maniera lodevole e in grado di rendere ancora più immersivi i dialoghi e gli scambi tra gli sfortunati sopravvissuti.
The Walking Dead è un’esperienza videoludica che si lascerà ricordare molto a lungo e che, pur con qualche piccola sbavatura, merita di essere vissuta appieno.

PREGI

- Emozionante dall’Inizio alla Fine
- Splendida Caratterizzazione di Ogni Personaggio; Magnifico il rapporto “Padre-Figlia” tra Lee e Clementine
- Esteticamente Magnifico: mette ben in risalto un Mondo abbandonato a sé stesso, ma dove la Speranza è l’Ultima a Morire
- Doppiaggio Lodevole e Sonoro di Gran Classe
- Un’Avventura Longeva e Rigiocabile
- Le Scelte Influenzano il Rapporto con gli altri Personaggi…

DIFETTI

- …ma la Trama segue comunque un Suo Corso, senza Reale Possibilità di Modificarla
- Alcune Piccole Incongruenze
- Gameplay Essenziale, sebbene svolga Dignitosamente il suo Compito
- Qualche Problema Tecnico

VOTO FINALE : 9

Video

Edited by ~ChrisMuccio - 18/2/2018, 15:35
 
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Ra1n
view post Posted on 29/5/2013, 12:39




Ottima analisi :ok:


Non sono un patito delle avventure grafiche e neppure un fan della serie tv, che proprio non è riuscita a conquistarmi....ma prima o poi il gioco lo proverò, sembra interessante nonostante i limiti che si porta dietro.
Peccato poi per le incongruenze relative alla trama ed alle scene a cui fai riferimento -armi che "spariscono per poi riapparire" e via discorrendo- perché se è vero che molti potrebbero reputarle di piccolo conto, per me invece sono particolari che fanno la differenza ^_^
 
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ChrisMuccio
view post Posted on 29/5/2013, 12:50




Grazie :ok:

Purtroppo quei problemi ci stanno e sono evidenti...considerato che tutto il resto è davvero di grande livello, ci si può chiudere un occhio. Però non si possono negare, per questo non sono andato oltre, tipo inserendo il titolo tra i nostri Top Games, perchè purtroppo quelle sbavature gli impediscono di arrivare a simili livelli di eccellenza.

Comunque, la storia qui narrata non ha nessun grosso collegamento con la Serie TV, dunque non è necessario aver visto le varie stagioni per comprenderci qualcosa :ok:
 
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SANJI87
view post Posted on 29/5/2013, 13:00




Superba recensione Chris! :) per uno dei titoli più interessanti e discussi del 2012, nominato GotY a pieni voti, basato su quello che io ritengo uno dei Telefilm più coinvolgenti degli utlimi dieci anni: The Walking Dead, ormai arrivato alla quarta stagione (in lavorazione). Tra l'altro a volte mi capita di connettermi per errore qui su Ryse con il mio account della TWD community italia :D Rick Grimes. Si è capito che sono un fan della serie :lol:.

Non so quanto la trama del videogioco sia collegata con quella del Telefilm. Se non sbaglio il protagonista è il primo sopravvisuto che Rick Grimes incontra nell'episodio pilota della prima stagione, dopo essersi svegliato dal coma in ospedale ed aver preso coscienza dell'epidemia, tra i due nascerà subito un rapporto di intesa e amicizia, entrambi prenderanno da subito strade diverse per poi rincontrarsi di nuovo nella terza stagione. Chiuso il terribile off topic :D.

Tornando IT ho sempre sospettato che non fosse quel capolavoro come si diceva in giro e nemmeno il GotY 2012, visto e considerato che l'anno scorso sono usciti titoli ben più meritevoli ^_^, ma dalla tua stupenda recensione si evince che, nel complesso, tolto qualche difetto, il gioco merita di essere giocato. Non posso far altro che aspettare fiducioso un seguito con protagonista il mio idolo: Rick Grimes ^_^.

Cercherò di rimediare anche questo il prima possibile, ma purtroppo o già troppe cose in cantiere :lol:.
 
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Brook75
view post Posted on 29/5/2013, 13:32




Ottima recensione come sempre Chris! ;)
 
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ChrisMuccio
view post Posted on 29/5/2013, 14:59




Grazie Brook :ok:

@Sanji: grazie anche a te per i complimenti!
Comunque, il titolo Telltale Games non ha collegamenti con la Serie TV(a parte il cameo di Hershel), ed anzi è in realtà ispirato più al fumetto. Al contrario, The Walking Dead: Survival Instinct dovrebbe invece essere legato al Telefilm, narrando una storia precedente al primo episodio della serie televisiva.
Anche io penso che non si tratti del GOTY più volte decantato, ma ciò non toglie che TWD sia un'esperienza degna di essere vissuta dall'inizio alla fine :ok:

CITAZIONE
Non so quanto la trama del videogioco sia collegata con quella del Telefilm. Se non sbaglio il protagonista è il primo sopravvisuto che Rick Grimes incontra nell'episodio pilota della prima stagione, dopo essersi svegliato dal coma in ospedale ed aver preso coscienza dell'epidemia, tra i due nascerà subito un rapporto di intesa e amicizia, entrambi prenderanno da subito strade diverse per poi rincontrarsi di nuovo nella terza stagione. Chiuso il terribile off topic :D.

Lee Everett è un personaggio inedito e non ha nessun tipo di collegamento con Rick Grimes, o la Serie TV.
Anzi, è impossibile: all'inizio del gioco Lee è stato arrestato e non è assolutamente a conoscenza dell'esistenza degli Erranti. Per tutta la durata dell'avventura sarà sempre insieme a Clementine ed agli altri supersiti. Ulteriore conferma di tale impossibilità è confermata dal Finale dell'opera Telltale, che ovviamente non spoilero.

Da quel che so, comunque, il creatore Robert Kirkman considera il gioco come "canonico" dell'universo di TWD. E' dunque assai probabile che ci troviamo semplicemente di fronte ad una storia diversa ambientata nella stessa realtà ;)
 
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SANJI87
view post Posted on 29/5/2013, 16:24




Hai ragione Chris, ho fatto confusione!

Off Topic
Errore mio, la mia confusione derivava dal fatto che Lee Everret assomiglia molto a Morgan Jones, il primo sopravvissuto con cui lega Rick:

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ChrisMuccio
view post Posted on 29/5/2013, 16:29




@Sanji: effettivamente si somigliano quasi come due gocce d'acqua :lol:
 
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Il Duka
view post Posted on 29/5/2013, 21:19




Ottima recensione :)
Mi stavo appunto domandando come fosse questo gioco, ne ho sempre sentito parlare bene ma aspettavo il vostro parere.
Di avventure grafiche su console non ce ne sono molte (ho provato Gray matter tempo fa e non mi è piaciuto) e visto il verdetto positivo credo proprio che lo comprerò.
 
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ChrisMuccio
view post Posted on 29/5/2013, 21:22




Grazie Duka :ok:
Nuovo costa 40 euro, dunque magari quando a breve si troverà usato potrebbe costare molto meno. Certo però che, in versione Retail, il prezzo non è molto conveniente se paragonato alla versione Digitale, che oggi si trova completa a prezzi molto più abbordabili.
 
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view post Posted on 4/6/2013, 11:48
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Ottima recensione Chris :ok:
Ho avuto modo di giocare solo l primo episodio di qesta serie...e devo dire che ha saputo colpirmi davvero!
Forse, come gameplay, presenta delle sbavature che minano un poco la valutazione finale...ma credo che si meriti un "GOTY o quasi GOTY" in termini di trama ed emozioni che essa riesce a trasmettere...peccato,però, per le incongruenze che minano la qualità complessiva!
 
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ChrisMuccio
view post Posted on 4/6/2013, 11:54




Grazie f4llen :ok:
 
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Il Duka
view post Posted on 21/10/2014, 22:18




Lo sto giocando in questi giorni, posso confermare che concordo con la recensione :lol:
L'unico vero difetto per me è l'impossibilità di influire sugli eventi, comunque la trama è molto interessante e il resto passa in secondo piano.
 
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view post Posted on 22/10/2014, 06:59
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Purtroppo quel difetto gli impedisce di fare un ulteriore salto di qualità, ma per il resto ritengo TWD di gran lunga avanti rispetto ad altri titoli analoghi come quelli di Cage, non c'è proprio confronto! :D

Tieniti pronto, la Season 2 sta per arrivare in Retail sia sulle vecchie che sulle nuove console, me ne occuperò molto presto! :ok:
 
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view post Posted on 22/10/2014, 07:49
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"Qualche Problema Tecnico"
Solo "qualche"?! Io ho giocato il primo episodio (bellissimo!) ed era talmente pieno di cali di framerate e di blocchi dovuti ai caricamenti da risultare quasi ingiocabile, mi era quasi impossibile fare anche i QTE! Ma solo il primo episodio è così o anche gli altri?
 
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15 replies since 29/5/2013, 12:10   205 views
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